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Sarà riasfaltato il tratto di ciclopista ‘bucherellino’ di Lumino

La Divisione delle costruzioni ha continuato a pulirlo per eliminare le schegge, ma con miglioramenti insufficienti. Si cerca ancora la causa del problema

Alcuni pezzi si staccano dall’asfalto e le schegge finiscono lungo la carreggiata
(Foto Regione)
2 2025
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A mali estremi, estremi rimedi. È in arrivo una soluzione radicale per le numerose forature di gomme registrate lungo la nuova ciclopista intercantonale Ticino-Grigioni, nel tratto di alcune centinaia di metri a nord di Lumino in direzione San Vittore. Problema emerso lo scorso inverno poco dopo l’entrata in esercizio dell’apprezzata ciclovia che collega la bassa Mesolcina al Bellinzonese. All’origine del problema è il materiale luminescente integrato nell’asfalto allo scopo di rilasciare luce nelle ore di buio lungo i tratti privi di illuminazione pubblica. Materiale che si sfalda e le cui piccole schegge finiscono per bucare gli pneumatici delle bici da corsa. La Divisione delle costruzioni del Canton Ticino, sollecitata dalla redazione, spiega che le valutazioni eseguite nell’arco di più mesi l’hanno indotta a risolvere il problema alla radice. Nella seconda metà di ottobre sarà posato un nuovo strato di asfalto, sempre di colore rosso. Non è dato sapere se ancora arricchito di materiale luminescente, il quale è peraltro presente anche su altri tratti della Mesolcina, dove non ha causato problemi così marcati.

Prima di arrivare a questa decisione, la Divisione delle costruzioni spiega di aver provveduto, in accordo col Comune e altri enti interessati, alla pulizia settimanale del manto stradale. In effetti si notano chiaramente sulla superficie i segni lasciati dagli apparecchi usati. A seguito di questi interventi, spiegano i servizi cantonali, “sono stati riscontrati netti miglioramenti, ma gli stessi non sono sufficienti per risolvere definitivamente il problema”. Dopo ulteriori verifiche e approfondimenti con specialisti, “è stato quindi deciso di posare un ulteriore strato di asfalto sopra l’attuale”. Questo intervento “rappresenta un passo risolutivo per porre definitivamente fine al problema”. Nel frattempo “continueranno gli approfondimenti tecnici per appurare le cause all’origine della non conformità”. Anche per stabilire, par di capire, a chi accollare la spesa aggiuntiva.

La soluzione innovativa è stata progettata dalla ditta Afry di Bellinzona, specializzata nel genio civile. Nel suo sito spiega che “nei tratti extraurbani la priorità è stata data alla salvaguardia del contesto naturale notturno non prevedendo un impianto di illuminazione con pali. Si è quindi selezionato un nuovo materiale da integrare all’asfalto: un inerte luminescente, sostenibile e duraturo, in grado di assorbire la radiazione solare durante le ore diurne e rilasciare un tenue bagliore nelle ore di buio”. Da noi interpellata lo scorso febbraio, la sviluppatrice della soluzione in seno ad Afry spiegava che il fornitore del materiale inerte aveva preventivamente dato tutte le garanzie sulla qualità: se posato correttamente, non dovrebbe staccarsi né scheggiarsi. Così non è andata.

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