In una lettera aperta il Plenum chiede l’invio immediato di aiuti umanitari, il riconoscimento della Palestina e sanzioni nei confronti di Israele
“Invio immediato di aiuti umanitari” verso la Striscia di Gaza, “riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Confederazione”, “chiara e decisa condanna da parte del governo svizzero nei confronti delle politiche genocidarie di Israele”, così come “l’adozione di sanzioni” e “l’interruzione immediata di ogni collaborazione in ambito economico, finanziario, militare, tecnologico e accademico tra Svizzera e Israele”. Dopo vari partiti politici, associazioni, movimenti, altre organizzazioni e ‘semplici’ cittadini di ogni parte del mondo, anche i docenti delle Scuole Medie 1 di Bellinzona hanno deciso di rendere pubblica la loro indignazione in relazione a quanto sta accadendo in Medio Oriente: in una ‘lettera aperta a sostegno del popolo palestinese’ sottoscritta il 2 ottobre denunciano innanzitutto “la situazione umanitaria insostenibile nella striscia di Gaza”, chiedendo poi al Consiglio federale di agire e fare pressione sul governo israeliano, condannando in modo chiaro quanto sta succedendo e prendendo provvedimenti, anche economici. Il Collegio dei docenti turrito si affianca così “al dolore, all’indignazione e alla preoccupazione” espressi da quello della Scuola Media di Viganello, condividendo e sottoscrivendo dunque il contenuto di una lettera analoga pubblicata da quest'ultimo lo scorso 11 settembre.
A sostegno delle richieste esposte, i docenti delle Scuole Medie 1 di Bellinzona nella missiva sottolineano poi che “la Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite, in data 16 settembre 2025, ha riconosciuto ufficialmente che lo Stato di Israele sta attuando un genocidio nella striscia di Gaza”. Si tratta insomma “di una violazione estrema e sistematica dei diritti fondamentali delle e dei palestinesi”. Inoltre “lo Stato di Israele sostiene l’occupazione illegale dei territori della Cisgiordania, attuando politiche di apartheid e migrazione forzata del popolo palestinese”. Di conseguenza il Plenum denuncia “fermamente l’immobilismo del governo svizzero, che mantiene una posizione di attesa e di silenzio invece di schierarsi con chiarezza dalla parte del diritto internazionale, della giustizia e della pace”.
“Crediamo che la scuola non possa limitarsi a sviluppare conoscenze disciplinari, ma debba anche educare alla responsabilità civile, al coraggio morale e alla solidarietà con chi soffre”, si legge nella lettera aperta. “Come docenti, nel nostro mandato educativo abbiamo anche quello dell’educazione alla cultura e al rispetto dei diritti universali degli esseri umani”, afferma il Collegio. “Per adempiere a questi compiti organizziamo giornate della memoria, visitiamo musei, pianifichiamo itinerari didattici a tema e molto altro”. In questo contesto “le immagini disumane di ingiustizie verso le persone palestinesi – soprattutto di bambine e bambini – ci interrogano sul senso del nostro lavoro e della nostra responsabilità civile”. Insomma, “la memoria da sola non basta senza responsabilità, senza azione, senza il coraggio di nominare le cose con il loro nome. Si tratta di un compito dal quale, come docenti, non possiamo sottrarci”.