Grigioni

Il distruttivo coleottero giapponese è arrivato anche in Mesolcina

Esemplari dell'insetto temuto in particolare dagli agricoltori sono stati individuati in luglio fra San Vittore e Lostallo. Posate 72 trappole

Riconoscibile dai caratteristici ciuffi bianchi
(Ufag)
29 luglio 2025
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Il temuto coleottero giapponese (Popillia japonica) è arrivato anche in Mesolcina. “Nel luglio 2025, i primi esemplari sono stati catturati anche nella regione della Moesa” – si legge in una nota del Servizio fitosanitario cantonale dei Grigioni – più precisamente fra San Vittore e Lostallo. Servizio che ha quindi posato 72 trappole in diversi punti della regione, che servono “sia alla cattura degli insetti adulti che al monitoraggio della situazione”. Trappole che “sono chiaramente contrassegnate con un'etichetta indicante che si tratta di dispositivi ufficiali contro il coleottero giapponese”. Su queste ultime sono inoltre presenti i recapiti del Servizio fitosanitario cantonale al quale rivolgersi in caso di eventuali domande o richieste sul tema.

La diffusione si sta spingendo sempre più a nord

Comparso per la prima volta in Svizzera nel 2017 nel Mendrisiotto, da allora il coleottero giapponese – che letteralmente divora oltre 400 specie di piante utili e ornamentali, come melo, rovo, olmo, vite, tiglio, ciliegio, acero, pesco, soia e rose, rappresentando di conseguenza un serio problema per l'agricoltura, il verde urbano e la biodiversità – si sta spostando sempre più a nord. Lo scorso giugno è infatti emerso che le zone infestate da questo insetto in Ticino stanno aumentando, comprendendo ora, oltre a tutto il Sottoceneri, anche i Comuni di Cadenazzo, Sant’Antonino, Cugnasco-Gerra, il quartiere bellinzonese di Gudo e, sul fronte locarnese, pure Maggia, Aurigeno, Moghegno e le Terre di Pedemonte. Risultava invece essere immune, per ora, l’Alto Ticino. Tuttavia la diffusione si sta allargando, visto che, come detto, il coleottero giapponese ha nel frattempo raggiunto anche il Moesano.

Zone infestate: eradicazione non più possibile

Una diffusione che preoccupa anche la Confederazione: recentemente l’Ufficio federale dell’agricoltura ha infatti presentato un nuovo piano di emergenza per lottare contro questo insetto che stabilisce come devono reagire le autorità interessate, nonché quali sono le misure efficaci per combatterlo. Tutto ciò per cercare di rallentare la sua diffusione e limitare di conseguenza i danni. Infatti, se da un lato per i focolai riscontrati nei Cantoni di Basilea, Svitto, Vallese e Zurigo, vi è ancora la possibilità di eliminare questo coleottero, nelle zone infestate in Vallese e in Ticino, l’eradicazione non ha più prospettive di riuscita. Di conseguenza si applicano quindi misure per almeno contenere la sua diffusione. Da parte sua il Servizio fitosanitario federale invita inoltre a prestare attenzione a non trasportare tali ‘passeggeri clandestini’ su lunghe tratte in auto e in treno.

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