Rafforzata la protezione del fiume Plessur per 80 anni, progetto da 80 milioni di franchi in attesa di approvazione
WWF e Pro Natura hanno trovato un accordo con il consorzio chiamato "Wasserkraft Plessur" - dal nome del corso d'acqua che si intende sfruttare, quello che scorre nello Schanfigg, la valle che da Arosa porta Coira - sul progetto della centrale idroelettrica di Pradapunt, prevista tra Litzirüti e Molinis (GR).
Il regolamento di protezione del fiume Plessur è stato rafforzato: il divieto di nuovi sfruttamenti varrà per l'intera durata della concessione di 80 anni, garantendo la conservazione della golena nazionale di Molinis.
Lo si legge in una nota odierna di Axpo, il colosso energetico argoviese che forma il consorzio insieme a due aziende elettriche del posto, Arosa Energie e IBC Energie Wasser Chur.
A febbraio, la popolazione di Arosa aveva approvato con il 90,25% dei voti la concessione per l'impianto. Il consorzio aveva quindi presentato la domanda di approvazione al Cantone dei Grigioni. WWF e Pro Natura avevano obiettato che il bilanciamento tra protezione e sfruttamento del Plessur non fosse sufficiente e avevano chiesto modifiche alla pianificazione di protezione e utilizzo, prosegue la nota.
La pianificazione rivista sarà sottoposta il 18 settembre al consiglio comunale di Arosa. In caso di approvazione, seguirà un referendum popolare il 30 novembre e la decisione del governo cantonale è attesa per la primavera 2026, precisa il comunicato.
Il progetto, del valore di circa 80 milioni di franchi, prevede una produzione annua di 42 GWh, sufficiente a coprire il fabbisogno di circa 10'000 famiglie.
L'avvio dei lavori è possibile solo dal 2027 e, calcolando tre anni di lavori, la messa in servizio potrebbe avvenire al più presto nel 2031.
I partner in questione avevano già iniziato a pianificare la centrale di Pradapunt nel 2014, ma poi nel 2017 il progetto era stato sospeso a causa delle mutate prospettive economiche. Il consorzio è tornato ad operare nel 2023 grazie al miglioramento delle condizioni generali degli ultimi anni, ribadisce Axpo, gruppo che come si ricorderà nel settembre 2022 aveva rischiato il crollo e chiesto aiuto alla Confederazione, per poi realizzare nell'esercizio 2022/2023 un utile da capogiro, pari a 3,4 miliardi di franchi.