Grigioni

GR: ospedale di Samedan si prepara in caso di bocciatura

21 ottobre 2025
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I vertici della Fondazione sanitaria dell'Alta Engadina (GR) hanno presentato oggi gli scenari in caso di un no da parte dei Comuni al credito di 51 milioni di franchi per salvare il locale ospedale a Samedan.

Diverse le opzioni sul tavolo. E torna in gioco l'ospedale cantonale di Coira. "La situazione è seria". Con queste parole la presidente della Fondazione sanitaria dell'Alta Engadina (FSAE), Selina Nicolay, ha iniziato oggi una conferenza stampa a Pontresina. In primavera il secondo nosocomio più grande dei Grigioni rischia il fallimento, se i Comuni non decideranno di soccorrerlo. L'importo per tenere in vita servizi e prestazioni non è indifferente: 50,8 milioni di franchi per i prossimi due anni, ovvero il tempo per trovare una soluzione a lungo termine. Nelle votazioni in novembre e dicembre serve l'approvazione di tutti gli undici Comuni dell'Alta Engadina. Per non farsi trovare impreparati, la FSAE ha allestito un piano per garantire l'approvvigionamento sanitario.

Al tavolo della conferenza stampa a Pontresina erano seduti due attori che giocheranno un ruolo centrale: la Clinica Gut e l'ospedale cantonale di Coira. La scorsa primavera i piani di fusione con quest'ultimo erano saltati. "Stiamo discutendo con la Clinica Gut e l'ospedale cantonale sulla possibilità di offrire le prestazioni necessarie per garantire un approvvigionamento sanitario per la popolazione e per i turisti", ha spiegato la vicepresidente della FSAE, Nora Saratz Cazin.

Un ospedale stazionario e un centro ambulatoriale

Secondo il CEO della Clinica Gut, Silvan Breitenmoser, l'opzione più promettente è quella di concentrare i casi stazionari e quelli ambulanti in due strutture separate. Si tratterebbe di quella dell'ospedale a Samedan e quella della clinica a St. Moritz. Nel centro stazionario si troverebbe il pronto soccorso, l'ortopedia, le cure intermedie e il reparto maternità. Nel settore ambulatoriale rimarrebbero i servizi attuali come le dialisi, l'oncologia e la ginecologia. "Ci sono ancora diverse domande aperte, ma si aprono anche grandi opportunità per garantire l'assistenza sanitaria in Alta Engadina", ha detto Breitenmoser.

Con questa formula i Comuni verrebbero sgravati. Ma non totalmente. "Per coprire il costo di alcuni servizi, come ad esempio il reparto maternità, dobbiamo chiedere un credito alla popolazione. Si dovrà dunque tornare alle urne all'inizio del 2026", ha continuato Saratz Cazin.

Le case di cura, i servizi di assistenza e cura a domicilio (comunemente noti con l'acronimo tedesco Spitex) e il centro di consulenza verrebbero invece trasferiti in un'altra organizzazione. Anche su questo gli aventi diritto di voto dovrebbero nuovamente esprimersi. Le partecipazioni della FSAE al servizio di soccorso dell'Alta Engadina verrebbero vendute e gli edifici ospedalieri trasferiti in una massa fallimentare.

In caso di bocciatura non è ancora chiaro se ci saranno tagli al personale. Nicolay ha rassicurato che gli impiegati rimarranno sicuramente fino al termine della stagione invernale. Attualmente nell'ospedale dell'Alta Engadina lavorano circa 350 collaboratori.

UDC, PLR e Comune di Samedan contrari al credito ponte

Secondo la presidente della FSAE i rischi in caso di un no prevalgono rispetto ai benefici. Nel procedimento di moratoria concordataria, ovvero la proroga temporanea per evitare un fallimento, le decisioni vengono prese da un giudice. "Diamo via le nostre competenze per decidere sul nostro sistema sanitario", ha sottolineato Nicolay, che è anche sindaca di Bever.

Alcuni partiti intendono invece affossare il credito ponte. Il PLR dell'Alta Engadina-Bregaglia scrive in un comunicato che questa è l'unica via per creare le condizioni per un cambiamento. Secondo l’UDC un no è il solo modo per fare chiarezza e garantire un approvvigionamento sanitario alla portata dei Comuni. Pure il Comune di Samedan si è espresso in modo contrario. Nel messaggio in vista della votazione, il Municipio chiede alla popolazione di bocciare il credito comunale di quasi 3,5 milioni di franchi per il 2026 e quello di quasi 2,9 milioni di franchi per il 2027.

Il futuro dell'ospedale di Samedan verrà deciso dai votanti dei Comuni dell'Alta Engadina il 4 novembre e il 14 dicembre.