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Gli agricoltori valmaggesi incentivano l’uso del ferormone

Nella lotta al lupo il prodotto sta dimostrando la sua utilità; la Società ne promuove l’impiego finanziandone l’acquisto. Il 9 marzo l’assemblea

24 febbraio 2025
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Non solo stalle e aziende agricole spazzate via, bensì anche ettari di suolo agricolo devastati e resi inutilizzabili, danneggiati direttamente dalla terribile alluvione di fine giugno. I danni, a infrastrutture produttive e alle abitazioni civili e rurali, in alta Vallemaggia sono stati ingentissimi. Per recuperare la funzionalità dei campi e tornare a coltivarli ci vorrà del tempo. Molti terreni letteralmente ingoiati da frane, voragini o ricoperti da sassi e sabbia non saranno mai più lavorabili. Né va dell'economia del territorio ma anche della sua cura, dal momento che il prezioso lavoro dei contadini e degli allevatori di bestiame permette di conservare l'habitat e preservare la biodiversità. Un tema che la Società agricola valmaggese ha affrontato a più riprese negli ultimi mesi e sul quale ha focalizzato, col sostegno dell'Unione contadini ticinese, il proprio interesse, fungendo da interlocutore con i competenti uffici cantonali. Servono risorse adeguate per risarcire le imprese agricole e per consentire al settore, nelle zone colpite dal maltempo in alta Vallemaggia, di rialzarsi, ci ha spiegato Marzio Coppini, presidente della Società agricola valmaggese.

Del tema si accennerà anche in occasione dell'Assemblea della Società agricola valmaggese, in programma il 9 marzo a Moghegno. Sul tavolo anche l'immancabile questione del lupo. In particolare si discuterà del contributo finanziario versato ai soci per l'acquisto dei collari di ferormoni antilupo, prodotto che sembra dimostrare la sua efficacia tenendo alla larga il predatore dalle greggi e che la stessa Società intende incentivare.