‘Sammelsack’, la raccolta dev'essere più sostenibile

Sulla praticità e utilità dei ‘Sammelsack’, i sacchi per la raccolta delle plastiche prodotte dalle economie domestiche, non si discute. Ma il fatto che questi ultimi, poi, vengano trasportati oltre Gottardo (o all'estero) per essere opportunamente smaltiti lascia qualche legittimo dubbio sulla bontà dell'operazione dal profilo prettamente ambientale. È di questo parere il gruppo Plr delle Terre di Pedemonte, che al riguardo ha inoltrato un'interrogazione (firmatario Matteo Galgiani) al locale Municipio. “Recentemente – rilevano i consiglieri comunali – siamo venuti a conoscenza di diverse criticità riguardanti questa soluzione: i rifiuti vengono infatti trasportati su strada in Svizzera interna, per poi venir in parte riciclati e in parte spediti anche al di fuori dei confini nazionali. Proprio in questi giorni è emersa la notizia che la città di Bellinzona ha fatto il punto della situazione, dopo essere passata, lo scorso settembre, a una nuova soluzione “Made in Ticino”. La soluzione in questione, è bene precisarlo, viene fornita dalla ditta Fratelli Puricelli SA e sembra offrire una comparabile praticità ai sopracitati “Sammelsack”. Tuttavia trattando i rifiuti nel loro centro di Riva San Vitale, evitano lunghe trasferte, e secondo quanto appurato nella capitale, “la percentuale di riciclaggio in rapporto al quantitativo effettivamente raccolto risulta decisamente superiore al Sammelsack”. Vi è poi, sempre a detta del gruppo Plr, un altro aspetto da tenere in considerazione, quello relativo al prezzo: “I nuovi sacchi costano meno, circa il 10%, rispetto a quelli precedenti”.

Fatte queste considerazioni, al Municipio viene chiesto “se è a conoscenza di questa realtà ‘nostrana’; se ha già valutato il passaggio a una soluzione per la raccolta di plastiche dal ridotto impatto ambientale, promuovendo nel contempo l’economia ticinese. Infine a quali conclusioni è giunto (“c'è intenzione di valutare una simile possibilità?”).