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Aeroporto, la riqualifica infrastrutturale (ragionata) ha preso il volo

Visita guidata al grande cantiere che interessa la parte civile dello scalo. Per non perdere lo ‘slot’ dei finanziamenti, si pianifica già la seconda fase

Da sinistra: Roberto Russo, Mario Tietz, Antonio De Nigris
24 aprile 2025
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Si tratta sicuramente del più grande cantiere che abbia mai interessato l’Aeroporto cantonale (parte civile) di Locarno negli ultimi decenni. Il riferimento è alla prima fase dell’ambizioso progetto di aggiornamento infrastrutturale e logistico dello scalo e la cui prima pietra è stata posata lo scorso mese di ottobre. Un totale restyling condotto da Cantone e investitori privati (in prima fila la locale scuola di volo, la Aelo Swiss Academy) che, monetizzato, si traduce in 10 milioni di franchi (6 da parte dei privati, 4 dal Cantone), primo passo verso una successiva seconda fase (con opere correlate). Migliore funzionalità e operatività per l’utenza e le imprese, accresciuta qualità del servizio, aumentata sicurezza e attenzione per l’ambiente sono i parametri attorno ai quali ruota l’operazione. Ciò che non significa, tuttavia, aumento della capacità operativa dell’aerodromo (i movimenti aerei sono e rimarranno plafonati a 50mila all’anno, osserva il capo campo Mario Tietz). Si tratta di assicurare uno sviluppo sostenibile a questa importante infrastruttura (ricordiamo che dà lavoro a oltre 200 persone e che rappresenta un tassello economico e turistico del territorio) che negli ultimi anni ha corso il rischio di andare alla deriva proprio per le sue irrisolte criticità (immobili obsoleti, mancanza di investimenti e interesse, difficoltà nell’attrarre potenziali investitori).

Si procede come su una scacchiera

Ora, come detto, grazie al connubio istituzioni pubbliche-privati, la rotta del rilancio sembra tracciata. «Raccogliamo i frutti dell’importante lavoro burocratico svolto in questi ultimi anni» – spiega Antonio De Nigris, Direttore dell’aeroporto, durante la visita guidata al cantiere del nuovo stabile dell’Aelo Swiss Academy (con le sue aule per l’insegnamento, i locali dei simulatori, gli uffici amministrativi di una realtà in forte crescita) e dei nuovi spazi a disposizione della Direzione (sopraelevazione di un piano dell’attuale struttura contenente l’Ufficio doganale e quello del responsabile dello scalo). Quest’ultimo investimento – che ha un carattere provvisorio di un decennio – permetterà di liberare le vetuste due baracche oggi ancora presenti accanto alla terrazza del ristorante dell’aeroporto, prossime alla demolizione per far posto al futuro hangar della scuola di volo. Una volta completato il trasloco della scuola di volo nei nuovi spazi amministrativi (e realizzato il nuovo accesso viario, con le necessarie sottostrutture e il nuovo sistema di smaltimento delle acque pluviali) – prosegue Roberto Russo, collaboratore dell’Ufficio del Demanio e progettista dei nuovi spazi destinati alla Direzione aeroportuale – si procederà con la costruzione del nuovo hangar dell’Aelo Swiss Academy e lo smantellamento dell’attuale capannone provvisorio, installato dopo la tromba d’aria che nel luglio del 2021 si è portata via la vecchia aviorimessa. Quest’ultima è tra l’altro oggetto di vendita e gli interessati all’acquisto possono prendere contatto con l’Ufficio del demanio e dell’Aeroporto cantonale. Il fondo liberato verrà in seguito bonificato e trasformato in prato, nell’ambito della prevista compensazione delle superfici verdi. Calendario alla mano, entro il mese di febbraio del 2027 la fase uno del progetto di aggiornamento delle infrastrutture dovrà essere ultimata.

I progetti futuri non possono aspettare

Anche perché incalzano altri cantieri e il Parlamento cantonale, nello stanziare il credito da 4 milioni, a suo tempo, è stato chiaro: si deve procedere parallelamente con la seconda fase. Invito raccolto al volo dal Dipartimento del territorio e dalla Sezione della logistica del Dfe, precisano i nostri interlocutori, elencando quelle che saranno le novità sullo scacchiere logistico attualmente oggetto di uno studio di fattibilità: spostamento (definitivo) degli uffici della Direzione aeroportuale e dell’autorimessa per i mezzi di soccorso in corrispondenza del nuovo accesso aeroportuale e costruzione del nuovo ristorante con terrazza. L’ idea di base è infatti quella di ripensare il piccolo comparto destinato alla ristorazione/albergheria (con la messa a disposizione di qualche posto letto per l’utenza dello scalo), valutando nel contempo anche qualche ulteriore sinergia con investitori/aziende private e senza dimenticare la creazione di un numero di posteggi sufficiente per l’utenza aeroportuale. Una volta noti i contenuti necessari, completato lo studio di fattibilità e svolto il concorso architettonico, sarà possibile allestire il messaggio da sottoporre al Parlamento per il credito di progettazione e quello d’opera. Va da sé che fino al termine della prima fase l’attuale ristorante rimarrà aperto, dopodiché per esigenze di cantiere verrà giocoforza demolito e ricostruito ex novo.

Minibus e carburante, così si accresce la sostenibilità ambientale

Non meno importante, tra i vari progetti correlati della seconda tranche che toccheranno l’Aeroporto cantonale (così come quelli della prima, tutti valutati da un esperto di avifauna per evitare possibili problemi di coabitazione) vi è quello di una migliore accessibilità viaria. Il proposito è quello di far giungere fino allo scalo un collegamento pubblico (piccolo bus) così da accrescere l’attrattività dell’offerta anche al di fuori degli operatori. Il critico ingresso dalla strada cantonale (competenza dell’Ustra) è attualmente oggetto di valutazione; si punta ad accrescere la sicurezza degli automobilisti apportando alcuni correttivi. Altro tema interessante in un’ottica di sostenibilità ambientale è la decisione (preavvisata favorevolmente dagli uffici cantonali preposti) di modificare l’attuale impianto carburante offrendo un nuovo propellente ecologico (MoGas 98) accrescendo, nel contempo, la capacità di stoccaggio di carburante per gli aeromobili (riducendo così il viavai di autocisterne). Il rifacimento delle vie di rullaggio e dei piazzali di sosta degli aerei e il rifacimento del sistema di smaltimento delle acque completeranno il nutrito pacchetto di investimenti. Sempre all’interno del perimetro aeroportuale, anche il Para Centro si prepara a svecchiare le sue infrastrutture con la costruzione di un nuovo padiglione destinato agli uffici amministrativi (i piani sono già a Berna). Concludiamo ricordando che per arrivare a questo importante processo di rinnovamento della vecchia e obsoleta aerostazione il Dipartimento del territorio ha rinunciato ai circa 160 metri di allungamento della pista di decollo, contestati dalle associazioni ambientaliste. Altrimenti niente ‘pista libera’ per un decollo immediato.