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Rifugiati al ‘Sole’? Nessuna comunicazione ufficiale

Il Municipio risponde all’interrogazione del gruppo Udc sul futuro dell'albergo. L’auspicio dell’autorità è che l’hotel riapra come struttura turistica

25 aprile 2025
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La trasformazione dell’ex Albergo Sole in centro di accoglienza per richiedenti l’asilo? Il Municipio di Brissago non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale né da parte dell’autorità cantonale, né da parte dei proprietari della struttura. È questa, in buona sintesi, la risposta dell’esecutivo brissaghese all’interrogazione presentata a nome del gruppo Udc (firmatari i consiglieri Thomas Schoetzau e Michela Chiappini) che chiedeva lumi sul futuro dell’immobile a pochi passi dal Lido comunale. Atto parlamentare che si rifaceva ad alcune voci circolanti con insistenza in paese di un possibile arrivo di rifugiati e di lavori di ammodernamento eseguiti all’interno dei locali proprio a tale scopo.

Svolti accertamenti sui lavori in corso, regolata la domanda edilizia

Questi ultimi interventi, tuttavia, segnalati all’autorità comunale, hanno spinto il Municipio a effettuare delle verifiche sul posto. “A seguito della segnalazione, sono stati svolti i necessari accertamenti e, in applicazione alla Legge edilizia, il Municipio ha disposto la sospensione dei lavori, ordinando ai responsabili l’inoltro di una regolare domanda edilizia volta all’esecuzione di lavori funzionali alla riapertura della struttura con destinazione alberghiera” – scrive l’esecutivo. A livello di informazione alla cittadinanza, su esplicita domanda dei consiglieri Udc il Municipio fa sapere che lo stesso è tenuto a garantire un’adeguata informazione alla popolazione in merito a questioni comunali di rilevante interesse (...). L’eventuale arrivo di un significativo numero di richiedenti l’asilo sul territorio comunale costituirebbe, senza dubbio, una questione di rilevanza pubblica, che meriterebbe una comunicazione corretta, equilibrata e rispettosa delle diverse sensibilità coinvolte”.

Voci che non trovano conferma, la destinazione non compete al Municipio

Tuttavia, “affinché tale comunicazione possa essere realmente fondata, trasparente e utile alla popolazione, è necessario che si basi su informazioni ufficiali verificate e non su notizie prive di riscontri formali”. Per quanto attiene all’eventuale messa a disposizione dei rifugiati di alloggi nella piazza del Sole, l’Amministrazione fa sapere che “è tenuta a valutare la conformità di una determinata destinazione d’uso esclusivamente alla luce delle disposizioni previste dalla legislazione edilizia e dalla pianificazione comunale vigente”.

Dal profilo prettamente politico, il Municipio fa pure sapere di auspicare che l’Albergo Sole, come altre strutture analoghe presenti in paese, possa tornare a svolgere una funzione ricettiva, in linea con la vocazione turistica del borgo di confine e a beneficio dell’economia locale. Saranno comunque i proprietari dell’immobile a valutare quale orientamento dare al futuro Albergo Sole. Lo potranno fare ovviamente nel pieno rispetto delle disposizioni edilizie, igienico-sanitarie, di sicurezza e pianificatorie vigenti.

Il proprietario nega, rimarrà la vocazione turistica

Ricordiamo, al riguardo, che il proprietario della struttura, Silvano Scalzo, a ‘laRegione’ lo scorso 20 febbraio aveva seccamente smentito le voci circolanti in paese e confermato che l’hotel (con ristorante) sarebbe rimasto a vocazione turistica. (“La mia idea è di dotare Brissago di una struttura ricettiva che possa incrementare i pernottamenti in paese e frenare l’esodo dei turisti tedeschi verso l’Italia, in particolare Cannobio e la sponda piemontese del Verbano”). Infine alla precisa domanda su soluzioni abitative per rifugiati in altro luogo e forme, l’autorità municipale ribadisce che la collocazione dei richiedenti l’asilo rientra nelle competenze di Confederazione e Cantoni. In Ticino questo compito spetta all’Ufficio richiedenti l’asilo e rifugiati in collaborazione con la Segreteria di Stato della migrazione. In caso di necessità, il Cantone può avvalersi di strutture messe a disposizione da soggetti privati o dai Comuni stessi, previ appositi accordi. Da parte sua il Municipio ha unicamente la competenza di verificare il rispetto delle normative edilizie, igienico-sanitarie e pianificatorie applicabili.