laR+ Locarnese

In Gambarogno la tassa sui lampioni si... riaccende

Finanziamento dell’illuminazione pubblica stradale, il Municipio (ri)propone un’imposta speciale che chiama alla cassa anche le residenze secondarie

La spesa non peserà più sui conti ordinari
(Ti-Press)
6 maggio 2025
|

L’illuminazione pubblica delle strade nelle località ticinesi viene pagata tramite le imposte comunali. Una prassi consolidata alla quale però il Gambarogno non vorrebbe più attenersi. Il Municipio ha infatti deciso di presentare un nuovo regolamento, per trasferire i costi all’utenza tramite un’imposta speciale.

L’idea era già stata avanzata nell’aprile del 2021, ma l’Esecutivo, di fronte agli annunciati venti contrari, aveva deciso di ritirarla. Ora quella che potrebbe essere definita la tassa sui lampioni si... riaccende. Il tema verrà discusso dal Consiglio comunale convocato il prossimo 19 maggio.

Va specificato – e già lo aveva fatto l’allora sindaco Tiziano Ponti – che non si tratta di una nuova tassa. L’intenzione è quella di spostare la copertura dei costi dell’illuminazione pubblica, non più prelevandoli dalle entrate fiscali, ma da un’imposta speciale. Un’imposta che è già stata quantificata (inizialmente sarà attorno ai 15 franchi annui per ogni fuoco) e che verrà riscossa anche presso i proprietari delle case secondarie. Un elemento, questo, non di poco conto. Infatti, nel Comune sulla sponda sinistra del Verbano gli alloggi di vacanza sono circa il 64 per cento del totale delle abitazioni: proporzionalmente, quindi, pagheranno oltre la metà dei costi per i lampioni. Ciò sgraverà le casse comunali, che non navigano certo in buone acque. Ricordiamo che il Consuntivo 2024 chiude con un disavanzo d’esercizio di oltre due milioni di franchi e che il Legislativo il 19 maggio dovrà pronunciarsi anche su un aumento del moltiplicatore (dall’85 al 92 per cento per le persone fisiche).

La nuova giurisprudenza e le indicazioni della Sel

Nel suo messaggio il Municipio, che si basa sulle indicazioni della Sezione enti locali (Sel), fornisce alcuni dettagli. L’imposta speciale “va regolata con una base legale in senso formale, ossia un Regolamento comunale che deve in particolare prevedere lo scopo dell’addossamento, la cerchia dei contribuenti e i criteri di calcolo”. E ancora: “È ammesso che una prestazione generale dell’Amministrazione non deve forzatamente essere finanziata con le imposte, confermando dunque la legalità del principio di emanare delle imposte speciali di attribuzione di costi, nel caso in oggetto per l’illuminazione pubblica stradale. È ritenuto lecito l’addossamento dei costi dell’illuminazione pubblica stradale (che comprendono l’elettricità, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, gli investimenti e l’Iva) ai consumatori finali, non come tassa d’uso, ma come imposta speciale di attribuzione dei costi, gravando l’insieme della popolazione”.

Infine: “I criteri di calcolo devono preferibilmente essere fissati in modo schematico, nel rispetto della parità di trattamento e della proporzionalità; nel prelievo dell’imposta speciale si consiglia di favorire l’applicazione di importi forfettari, piuttosto che percentuali sui consumi d’energia”.

Il Municipio ha quindi allestito un nuovo regolamento che annulla e sostituisce il precedente, “pur mantenendo parte dei principi e dei contenuti già adottati dal Consiglio comunale il 29 settembre 2014. Il nuovo Regolamento per il trasferimento dei costi all’utenza tramite imposta speciale di attribuzione è adeguato alle novità giurisprudenziali introdotte dal Tribunale federale ed è stato avallato dalla Sezione degli enti locali. Osservazioni o modifiche di rilievo dell’Autorità di vigilanza saranno segnalate con la ratifica dell’atto legislativo”.

La considerazione conclusiva: “L’introduzione di questa imposta speciale di attribuzione, che pagheranno anche i non domiciliati in funzione del fatto che pure essi usano il servizio, è una delle misure idonee per contrastare il deficit strutturale del conto economico”.

Pagheranno tutti (privati e aziende). Si parte da 15 franchi annui

Per definire la cerchia dei contribuenti, il Municipio ha considerato che l’illuminazione pubblica stradale è un bene pubblico che, una volta prodotta, è disponibile per tutti in modo indiscriminato e per questo è impossibile escludere qualcuno dal suo beneficio: “Secondo questo principio, ritenuto che il beneficio fra le singole categorie di utenti è simile ed equivalente, la cerchia dei contribuenti comprende tutti gli utenti di un impianto allacciato alla rete di distribuzione, siano essi persone fisiche o giuridiche, domiciliati o residenze secondarie. Per i domiciliati proprietari di una residenza secondaria nel Comune di Gambarogno a uso personale ed esclusivo è prevista la possibilità di chiedere l’esonero dall’imposta speciale di attribuzione (per la casa di vacanza)”.

La cifra annuale che il Comune ha calcolato di aver bisogno va dai 115mila ai 150mila franchi, a seconda dei prezzi dell’elettricità, dei costi di manutenzione, degli investimenti per l’illuminazione pubblica e dei prelievi dal fondo Fer (Fondo per le energie rinnovabili). La forchetta dell’imposta speciale andrà dai 15 ai 50 franchi annui. Per il 2025 è plausibile una richiesta di 15 franchi: “In ogni caso – conclude l’Esecutivo – l’incasso non potrà eccedere la copertura dei costi effettivi”. Ovviamente sono esclusi da questa imposta i costi per la fornitura di elettricità agli stabili pubblici e all’illuminazione di aree sportive.

Leggi anche: