Locarnese

Un dialogo tra generazioni grazie a ‘Quello che mi dici’

Si è concluso il progetto di mediazione portato nelle classi di terza e di quarta della Scuola media Locarno 1 dal Servizio di prossimità del Locarnese

17 giugno 2025
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Un dialogo tra generazioni. È l'obiettivo principale di “Quello che mi dici”, progetto di mediazione che il Servizio di prossimità del Locarnese, della Fondazione il Gabbiano, ha portato nelle classi di terza e di quarta della Scuola media Locarno 1 (via Varesi). L’iniziativa, come spiegato dai promotori, è nata con l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo giovanile e quello adulto, offrendo ai ragazzi uno spazio sicuro per esprimere domande, curiosità e richieste rivolte a 17 referenti adulti. Grazie alla collaborazione con il progetto WeTube della Rsi e con il videomaker Dave Wong, è stato possibile raccogliere in immagini le numerose sollecitazioni da parte dei giovani.

Da una ricerca a un percorso in due fasi

Il progetto ha preso avvio dai risultati della ricerca tra pari LoGilco, condotta nel 2023 da un gruppo di giovani locarnesi con il sostegno di Radix Svizzera Italiana e della stessa Prossimità del Locarnese. I dati raccolti – va ricordato – rivelavano che il 44% dei circa 270 giovani intervistati non si sente ascoltato, soprattutto dalle istituzioni. Un segnale significativo, che non andava trascurato e che ha dunque spinto il Servizio di Prossimità a progettare un intervento concreto che favorisse l’ascolto attivo e il confronto costruttivo. Durante le attività che ne sono derivate, svolte in orario scolastico con il supporto degli educatori del Servizio di prossimità, gli allievi sono stati guidati in un percorso in due fasi: un momento di discussione collettiva e di presentazione dei referenti adulti, seguito da un lavoro in piccoli gruppi, durante il quale gli allievi hanno potuto formulare domande rivolte a genitori, insegnanti, forze dell’ordine, politici, servizi e progetti socioeducativi destinati ai giovani e altri rappresentanti del mondo adulto. Le molte domande emerse sono poi state consegnate ai destinatari e le risposte raccolte – in forma scritta o video – sono state presentate agli allievi e alle famiglie martedì 10 giugno nell’aula magna della scuola di via Varesi.

Bisogni concreti ma non solo

Durante l’incontro conclusivo, al quale hanno preso parte i giovani, i partner istituzionali, quelli socioeducativi regionali e le famiglie, è stato proiettato un filmato che raccoglie le domande dei ragazzi e le risposte degli adulti. Senza voler stilare un elenco esaustivo di tutti i temi sollevati dai giovani, vale però la pena sottolineare quanto siano variegati. Si va da bisogni concreti come un campo da calcio sintetico, oppure la possibilità di noleggiare monopattini elettrici della Città, passando per tematiche legate alla prevenzione e protezione, come le denunce in caso di cyberbullismo e la salute mentale. Così come domande e curiosità sul mondo del lavoro, relative a consigli pratici per avere buone possibilità di apprendistato a seguito di uno stage. Non solo la serata conclusiva, ma l’intera esperienza di questo progetto si è rivelata un’occasione preziosa per stimolare il dialogo intergenerazionale e promuovere la mediazione tra giovani e adulti, il rispetto e l’ascolto reciproco.