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Intragna, la Centrale a cippato ‘scalda’ per la prima volta in attivo

Dopo dieci anni dalla messa in servizio, il bilancio segna un utile di 16mila franchi. Tra i futuri clienti la Casa comunale e quella delle Suore

14 luglio 2025
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Un cielo finalmente azzurro e libero da nubi, quello che si apre sopra la Centrale termica a cippato di Intragna. L’impianto gestito dalla Centovalli E Più Sa presieduta da Axel Benzonelli presenta, infatti, un risultato economico importante e incoraggiante. Dopo esattamente 10 anni dalla messa in servizio, gli sforzi di chi ha sempre creduto in questo progetto di sfruttamento di energie alternative pulite vengono ripagati.

Il rapporto di gestione 2024, proprio nell’anno dell’anniversario, regala infatti il primo anno di autosufficienza finanziaria grazie all’utile a bilancio. Infatti, come si legge nel rapporto, il risultato aziendale di poco superiore ai 16mila franchi è stato ottenuto senza il consueto contributo dell’azionista di maggioranza – vale a dire il Comune delle Centovalli – che di regola attingeva al Fondo energie rinnovabili (FER) per sostenere le spese e coprire i disavanzi.

Cresceranno i costi di manutenzione dell’impiantistica

Il risultato positivo, nel suo complesso, è stato raggiunto grazie all’aumento della cifra d’affari, ovvero dell’energia calorica venduta. Di grande incidenza è stata la decisione dei vertici della Casa anziani San Donato di sostituire i collettori solari – che producevano acqua calda – con pannelli fotovoltaici. Questo cambiamento ha prodotto una maggiore richiesta di acqua calda – prodotta proprio dall’impianto a cippato in zona Valaa – ciò che ha portato a un aumento dei consumi. Inoltre, vi è stato un generale leggero aumento dei consumi rispetto al 2023, verosimilmente dovuto a un inverno meno mite.

Il risultato, si legge nel documento redatto dal CdA, è quindi meteo dipendente e può variare di anno in anno. Ciò che impone dunque una certa prudenza. I vertici attendono anche il rapporto della TechnoSwiss per valutare quali investimenti la SA sarà chiamata a eseguire per migliorare il rendimento della centrale e della rete di teleriscaldamento. Essendo trascorsi già dieci anni, i costi di manutenzione tendono infatti a crescere per la vetustà delle macchine; pertanto, il Consiglio ha un occhio attento al contenimento delle spese.

La ricerca di nuovi utenti

Sul fronte dei ricavi, l’obiettivo del CdA rimane sempre quello di acquisire nuovi clienti senza dover investire eccessivamente nell’ampliamento della rete. Nel 2025 anche la Casa comunale (i cui lavori di ristrutturazione sono a buon punto e il trasloco dall’attuale sede provvisoria imminente) sarà allacciata alla rete e saranno avviati i lavori di ristrutturazione della Casa delle Suore (villa), ciò che dovrebbe garantire nei prossimi anni un altro edificio interessante a livello di fabbisogno.

Un aiuto nella ricerca di nuovi utenti potrebbe arrivare anche dalla modifica della Legge cantonale sull’energia, che dal 1°gennaio dello scorso anno prevede che il Municipio può imporre al proprietario di allacciare, entro un congruo termine, il proprio edificio a una rete di teleriscaldamento pubblica quando deve sostituire il proprio vettore energetico. Ciò dovrebbe poter garantire dunque un maggior numero di futuri utenti della rete. Per quanto attiene la percentuale di produzione di calore con il cippato a legna, essa rimane alta, al 95 per cento.

Nel 2024 scadevano intanto i vari prestiti ipotecari. L’impennata dei tassi aveva fatto temere dei consistenti aumenti di costo degli interessi. Il CdA si è pertanto attivato presso diversi istituti di credito allo scopo di ottenere più offerte. Quale conseguenza Banca Stato è subentrata a Banca Raiffeisen avendo i migliori tassi a quel momento. Dall’1,2 % si è passati all’1,64/1,67%, un aumento comunque contenuto dato che vi erano offerte superiori al 3%. Il prestito è stato suddiviso in due tranche di 3 e 6 anni, in modo tale da diversificare il rischio in caso di nuovo rialzo o beneficiarne qualora i tassi dovessero diminuire.

Due parole, per concludere, sull’attribuzione dell’utile: il Consiglio di amministrazione propone di destinare mille franchi alla riserva generale. Dell’utile annuo realizzato dalla società anonima, il 5% deve – per legge – essere destinato alle riserve fino a raggiungere una quota del 20% del capitale azionario. I restanti 15mila franchi sono contabilizzati quale utile riportato senza attribuzione di dividendi.