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Navigazione, è bagarre. Il governo chiede un incontro urgente con Snl

Intanto, il delegato del Cantone nel Cda della società di navigazione anticipa a ‘laRegione’ la versione dei fatti che porterà in Consiglio di Stato

Luglio 2017, marinai in sciopero al debarcadero di Locarno
(Ti-Press)
26 giugno 2025
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Mentre la Società di navigazione del Lago di Lugano (Snl) conferma la sua decisione – anticipata ieri da “laRegione” – di aver disdetto il Contratto collettivo di lavoro dei 5 marinai attivi sul bacino svizzero del Lago Maggiore, il Consiglio di Stato alza le antenne e chiede due cose: un rapporto al suo rappresentante in seno al Cda della Snl, nonché un confronto urgente con la stessa società di navigazione. Un confronto reputato necessario vista la preoccupazione emersa anche a Bellinzona, negli ultimi mesi, in relazione a diverse altre problematiche riguardanti l’attività della Snl e i suoi rapporti con personale e sindacati.

Parallelamente, i sindacati non chinano di certo la testa e rispondono alla Snl per le rime, innanzitutto annunciando di voler utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per impedire a Snl di disinteressarsi del contratto collettivo in vigore. Inoltre, aggiungono che se i rapporti fra le parti si sono guastati fino al punto di spingere Sev (con Angelo Stroppini), Unia (Chiara Landi) e Ocst (Lorenzo Jelmini) a uscire allo scoperto a mezzo stampa per mettere qualche puntino sulle “i”, non è certo stato per colpa dei sindacati, bensì «di chi ha creato una o più situazioni che non possono essere ignorate; ovvero Snl».

Snl: ‘Venuto meno il rapporto di fiducia’

Il giorno dopo l’annuncio della disdetta “straordinaria” e unilaterale del Ccl da parte di Snl – annuncio veicolato da un’interrogazione al governo da parte di Fabrizio Sirica e cofirmatari – succede di tutto. La prima reazione, giunta ieri in mattinata, è della Snl, che conferma la sua frenata improvvisa sul Ccl, facendo notare che esso riguarda “5 collaboratori degli oltre 100 del Gruppo”. Agli stessi 5, peraltro, “continueranno ad applicarsi le tutele previste sinora”. Sul perché sia giunta alla disdetta unilaterale, Snl dice che “è venuto meno il rapporto di fiducia con le suddette parti sociali a causa delle ripetute violazioni anche delle clausole contrattuali relative alla pace sul lavoro”. Meglio, per Snl, “continuare a collaborare” con l’Associazione del personale operante nel trasporto lacuale e terrestre Ticino (Aptlt), “da anni partner sociale che rappresenta il 90% circa dei collaboratori di Snl e con il quale è in corso la valutazione delle misure di riorganizzazione e rilancio presentate lo scorso 17 giugno”.

Il Cds: ‘Seguiamo con preoccupazione’

Nel frattempo, come anticipato, si è fatto vivo anche il governo ticinese, che un ruolo attivo aveva avuto, a partire dallo sciopero del 2017, nella ricerca degli accordi fra le parti per giungere al sospirato Ccl che dovrebbe tutelare i 5 “locarnesi” fino al 31 dicembre 2026. Il Cds esprime disagio per i più recenti sviluppi e dice di aver seguito “con crescente preoccupazione”, attraverso i suoi servizi, “situazioni viepiù problematiche che interessano la gestione del traffico lacuale (pubblico e turistico) sfociate – tra l’altro – anche in una procedura formale dell’Ufficio federale dei trasporti”. Il Cds ricorda l’impegno istituzionale a favore del “Progetto cantonale per la navigazione sul Lago Maggiore e il Lago di Lugano” tramite l’istituzione di un tavolo di lavoro e la coordinazione dei diversi portatori di interesse, nonché nelle trattative con Berna e la controparte italiana, le quali “hanno permesso di garantire alla concessionaria Snl una gestione autonoma della navigazione di tipo turistico e pubblico di linea anche sul bacino svizzero del Lago Maggiore, oltre che sul Lago di Lugano” (il tutto, in vista dell’elettrificazione della flotta). Oggi, tuttavia, le crescenti frizioni inducono il Cantone a rompere gli indugi chiedendo un confronto urgente con Snl e anche un rapporto al suo rappresentante (suo del governo) nel Cda di Snl, Alessandro Speziali.

Speziali: ‘Ho personalmente chiesto tutele’

Raggiunto da “laRegione”, lo stesso Speziali inizia a mettere sul tavolo alcune carte. La premessa è che la disdetta del Ccl «è stata decisa all’unanimità dal Cda lo scorso 17 giugno; poi, il 20 giugno Snl ha informato le autorità cantonali e quelle federali». Speziali tiene a precisare che «in sede di Cda ho personalmente chiesto che fossero tutelate le condizioni di lavoro dei cinque collaboratori coinvolti, ricevendo in merito piena rassicurazione, come peraltro previsto dalle normative vigenti». Sul piano di risparmio, anch’esso «è stato approvato all’unanimità», ma dall’assemblea degli azionisti del 17 giugno e «sarà discusso e definito con le controparti competenti nell’ambito del partenariato sociale». Infine, il delegato cantonale nel Cda di Snl prende posizione sulla questione della Cassa pensione: «Al 31 dicembre 2024 presentava un grado di copertura pari al 104,7% (sensibilmente superiore a quello dell’Ipct, per esempio). La situazione è già stata sottoposta alle competenti autorità di vigilanza e attendiamo così di chiarire e confermare la situazione». Sempre in tema Cassa pensione, va ricordato, i sindacati avevano ravvisato negli scorsi mesi importanti conflitti d’interesse dati dai doppi ruoli di alcune persone in Snl e nelle società cui era stata affidata la gestione della Cassa pensione dei dipendenti Snl.

«Quello della Cassa pensione non è che un solo elemento di una gestione di Snl che lascia esterrefatti». A dirlo a “laRegione” sono appunto Stroppini, Landi e Jelmini, che premettono di «non poter accettare la disdetta del Ccl innanzitutto da un punto di vista legale. Ora bisognerà intavolare una discussione e poi eventualmente adire il tribunale arbitrale, previsto dal Ccl di Locarno». Nel frattempo, la richiesta sindacale a Snl è di «ritirare la disdetta entro 10 giorni. In caso contrario, verrà chiesta la procedura di attivazione del tribunale arbitrale. Se Snl non vorrà istituire il tribunale arbitrale, andremo di fronte alla Commissione cantonale di conciliazione».

Sev, Unia e Ocst: ‘Quante irregolarità!’

Ma il “cahier de doléances” dei sindacati è ben più ampio: «Un primo elemento è che abbiamo saputo dalla stampa che Snl nel ’24 non aveva concesso la 13ª ai dipendenti, senza alcun tipo di discussione preventiva con i partner contrattuali. Poi c’è la questione del tempo di lavoro, dove alcune norme non venivano rispettate dall’azienda, in particolare riguardo alla conferma delle vacanze dei dipendenti. Un tema, questo, per cui Snl era stata severamente redarguita dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft). Eppure, nonostante l’intervento dell’Uft, Snl non ha saputo organizzarsi per rispettare tali norme negli anni seguenti. Per non dire della Cassa pensione, dove al di là dei doppi ruoli e dei chiari conflitti di interesse da essi generati, non si capisce davvero come mai Snl abbia voluto uscire da una cassa che navigava in acque tranquillissime per andare a peggiorare drasticamente la situazione degli assicurati». Infine, «in seno a Snl è in atto una delegittimazione nei confronti del fronte sindacale, favorendo l’intermediazione da parte dell’Aptlt, sulla cui indipendenza da Snl nutriamo forti dubbi. Sev, Unia e Ocst sono considerati partner contrattuali assolutamente affidabili da importanti aziende di trasporto pubblico ticinesi come Fart, Autolinee Bleniesi, Tilo, Tpl, Autolinee Mendrisiensi e Ferrovie Luganesi Sa».