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Si torna al Draione per dare un segnale positivo e guardare avanti

Dal 4 al 6 luglio riecco il Torneo di Peccia, dove un anno fa oltre 200 persone sono rimaste bloccate al buio, senza comunicazione e un 22enne è scomparso

28 giugno 2025
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Oltre duecento persone confinate in un capannone, al buio, senza elettricità e senza possibilità di comunicare con il resto del mondo, vuoi per sapere cosa stesse capitando, vuoi per contattare i propri cari. Persone che pur nella drammaticità della situazione, sono sempre rimaste “relativamente al sicuro”, si è detto più volte. Anche se a pochi metri da quello stesso capannone, il terreno ha ceduto e, poco più in là, il riale Soveneda ha scaricato una valanga di materiale. E la furia della natura si è portata via un ragazzo di 22 anni, Sven Dalessi, che forse nel tentativo di lasciare la zona del campo Draione, dove si stava svolgendo la serata di festa del tradizionale Torneo di calcio amatoriale di Peccia, si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato. E non è mai più stato ritrovato.

«È uno degli aspetti più difficili da accettare», ci confida Daniele Rotanzi, presidente del Gruppo animazione Valle di Peccia, ente organizzatore della manifestazione, al quale abbiamo innanzitutto chiesto quante volte negli ultimi 12 mesi abbia ripensato a quella notte e quali siano i sentimenti che, a un anno di distanza, prevalgono… «Negli ultimi 12 mesi ci ho pensato molto spesso, un evento del genere non te lo togli facilmente dalla testa. Inoltre le sollecitazioni (ad esempio dei media) sono state molte e avendo deciso già in autunno di confermare il torneo anche per quest’anno, gli aspetti da analizzare e le questioni da affrontare – inevitabilmente legati a quanto capitato – sono stati molti. Ripensare a quella notte riporta a galla tante emozioni, le preoccupazioni e le ansie condivise con tutte le persone presenti, certo, ma anche e soprattutto la responsabilità, come organizzatori, che ci sentivamo addosso. Per cui quando il giorno seguente siamo stati sfollati con gli elicotteri, la sensazione di sollievo è stata indescrivibile e ha poi lasciato spazio, una volta che ci siamo resi conto della situazione nella sua globalità, alla consapevolezza di essere stati fortunati. Fortuna che non ha purtroppo avuto Sven e a tal proposito, oltre a ribadire la nostra vicinanza ai suoi familiari, ci terrei a sottolineare il momento commemorativo che si terrà proprio al campo, sabato 5 luglio alle 11.30».

‘Non potevamo abbandonare un territorio profondamente ferito’

Sì perché nonostante tutto, come già accennato gli organizzatori hanno deciso di confermare la 52ª edizione del Torneo, in programma dal 4 al 6 luglio (venerdì solo cena e festa, le partite inizieranno il sabato, prima della seconda serata con musica dal vivo e dj)... «La valle Lavizzara è e rimane profondamente ferita e gettare la spugna avrebbe significato assestarle un altro duro colpo. Come le altre regioni periferiche, anche la nostra è alle prese con il problema dello spopolamento e questa manifestazione ha sempre avuto una forte valenza sociale, richiama gente non solo dalla Vallemaggia, ma da tutto il Locarnese (e oltre) e nel suo piccolo contribuisce a mantenere vivo il territorio, che in fondo è lo scopo del nostro Gruppo. Inizialmente all’interno del comitato abbiamo avuto dei dubbi, ma una volta elaborato quanto successo, abbiamo capito che dovevamo andare avanti e lanciare un segnale positivo».

E magari permettere a chi lo vorrà (e ce la farà) di tornare in quel luogo ed “esorcizzare” quanto vissuto un anno prima… «Durante la commemorazione, oltre agli interventi ufficiali e a un intermezzo musicale che vedrà un duo suonare la canzone sul nubifragio composta dal cantautore valmaggese Paolo Tomamichel, prenderanno la parola anche dei partecipanti al torneo dello scorso anno e chi lo vorrà potrà condividere le proprie emozioni su un apposito libro. Il tutto per cercare di ripartire e – senza dimenticare – andare avanti».

Via libera ma con un nuovo piano di sicurezza: dall’allerta 2 si annulla

Evidentemente nulla sarà più come prima, compreso dal punto di vista della sicurezza… «Innanzitutto le autorità comunali e cantonali ci hanno dato il via libera per poter continuare a utilizzare quel terreno e in queste settimane il Patriziato sta mettendo in sicurezza e rinforzando la porzione di pendio franata vicino al capannone. Abbiamo poi dovuto approntare un piano di sicurezza, elaborato da uno studio di geologia, che si basa sulle condizioni meteo: già da un’allerta precipitazioni di grado 2 o temporali di grado 3 (com’è stato il caso questo giovedì, quando per una mezz’oretta si è toccato pure il grado 4, ndr) annulleremo – già la sera prima – il programma del torneo del giorno seguente. In caso invece di eventi non previsti (tipicamente le allerte meteo per “flash temporali”), il piano prevede ad esempio che nessuno attraversi (per impedirlo è previsto un picchetto dei Pompieri) il riale Soveneda, il punto più critico della zona».