Prosegue la petizione per il ripristino della struttura che reggeva lo schermo di Vacchini in Piazza Grande. I promotori: ‘Necessario un dibattito aperto’
Raggiunte e superate ieri le 9'100 firme, la petizione “Locarno: don't touch the screen” non si ferma. Lo hanno comunicato i promotori, con in testa l'architetto ed ex municipale di Locarno Michele Bardelli.
In una nota diffusa domenica in giornata, a Film Festival concluso, da parte dei 50 primi firmatari della raccolta di firme giunge il ringraziamento “a tutte le persone che da noi raggiunte per spiegare le ragioni della petizione, si sono mostrate interessate e attente, riaffermando la necessità di un dibattito aperto e trasparente sull’uso degli spazi urbani e delle infrastrutture iconiche del Locarno Film Festival che appartengono anche alla comunità e non possono essere trattate come soggetti privati, liquidandoli sbrigativamente come un onere prettamente logistico/finanziario”.
Negli ultimi quindici giorni, continuano, “è stato sotto gli occhi di tutte e di tutti che le strutture standard montate quest’anno – e non solo in Piazza Grande – non erano all’altezza della qualità e dell’eccellenza alle quale il Festival aveva in passato abituato il suo pubblico e i suoi ospiti”. L'auspicio, pertanto, è che “la visibilità data dalla nostra iniziativa ‘all’ecosistema Vacchini’, possa permettere al Locarno Film Festival di trovare partner specifici per finanziare il ritorno nel 2026 delle strutture originali tuttora debitamente conservate in uno dei magazzini della città di Locarno”.
Poi viene ribadito che nei prossimi mesi l'impegno del comitato sarà “accompagnare i vertici della manifestazione in una riflessione concreta sull’ottimizzazione dei costi e dei tempi di montaggio in vista del ripristino in Piazza Grande delle strutture originali”; anche perché “il grande sostegno alla petizione ha sottolineato quanto il confronto su queste tematiche sia urgente. In questo senso, invitiamo coloro che hanno aderito ad inviare il loro punto di vista sia all'indirizzo email creato dal Locarno Film Festival – schermo@locarnofestival.ch – sia a quello del comitato promotore della petizione – dont.touch.the.screen.locarno@gmail.com – in modo che la continuazione del dialogo sia la più trasparente possibile”.
Viene infine ricordato che “la petizione è stata promossa con il sostegno di personalità appartenenti ai settori della cinematografia, della cultura, dell’architettura e della tutela del patrimonio”. Dopo queste prime 9'100 e più firme, il comitato continuerà dunque a raccoglierne “fino a quando avverrà la consegna simbolica alla direzione del Locarno Film Festival e alle autorità cittadine, cantonali e federali, prevista a settembre”.