Le grandi manifestazioni estive potranno svolgersi unicamente fra Piazza Grande e Largo Zorzi. Ma rimane incertezza fra luglio e agosto sul ‘quando’
Non più una superficie vaga e tutta da stabilire, potenzialmente estesa a tutta la città, ma una delimitazione ben precisa: Piazza Grande e Largo Zorzi. Quanto alla tempistica, è ancora, forzatamente, vaga, perché le date rimangono ballerine: di sicuro si sa che l’uso del suolo pubblico avrà una durata determinata di due settimane consecutive (montaggio e smontaggio esclusi) “con inizio nella prima parte del mese di luglio oppure, in alternativa, durante il mese di agosto, al termine del Locarno Film Festival”. Impossibile essere più precisi, perché “per ciascun anno le date esatte di inizio e fine dell’assegnazione d’uso saranno stabilite nell’autorizzazione d’uso rilasciata annualmente sulla base delle offerte e valutate le eventuali esigenze di calendario del Locarno Film Festival”. Il cui riposizionamento sul calendario internazionale è pure ancora da definire.
Sono gli elementi salienti dal capitolato di concorso bandito dalla Città di Locarno per “l’organizzazione di concerti ed eventuali manifestazioni collaterali” dal 2028 al 2032. Si tratta del capitolato che sostituisce la precedente procedura – la cosiddetta “manifestazione d’interesse” – per il periodo 2027-31, inciampata nel ricorso di un privato (con effetto sospensivo confermato fino al Tribunale amministrativo) che di fatto impediva al Municipio di decidere alcunché, mettendo a rischio la prima edizione dei concerti dopo la scadenza dell’attuale contratto con “Moon&Stars” (valido fino al 2026 compreso).
Cambiando procedura e scalando avanti di un anno il prossimo “periodo quadro” (dal 2027-31 al 2028-32), la Città ha contestualmente deciso di assegnare per mandato diretto l’edizione cuscinetto fra l’attuale e il futuro contratto: quella del 2027. Edizione che potrà andare all’usato sicuro di Msf con “Moon&Stars”, oppure alla concorrente Takk Entertainment Ag del fondatore stesso di “Moon&Stars”, André Béchir, che con la manifestazione d’interesse era clamorosamente tornato a Locarno (appoggiato localmente dell’ex sindaca Carla Speziali, sua referente politica quando vi era sbarcato nel 2004 con la Good News) per contendere al gruppo di Dani Büchi il tesoretto di un mandato quinquennale.
Operare una scelta non sarà uno scherzo: Béchir è Béchir, come si suol dire, e nel campo dell’intrattenimento musicale non ha più niente da dimostrare. D’altro canto “Moon&Stars” mette Locarno in una botte di ferro: nel 2025 ha venduto oltre 70mila biglietti, cui va aggiunto tutto l’indotto che ne è derivato e che è stato ben tradotto dalle levate di scudi di commercianti di via alla Ramogna (promotori di una petizione a favore), esercenti e mondo del turismo in generale, tutti uniti nel momento in cui il ricorso di cui sopra sembrava poter allontanare “Moon&Stars” da Locarno.
In attesa che cada questa prima decisione importante per il 2027, dunque, esce il bando con cui la Città crede di poter riempire tutti i vuoti su cui si basava il ricorso contro la manifestazione d’interesse. Un elemento sono appunto le superfici disponibili, come detto ora delimitate da un perimetro comprendente unicamente Piazza Grande e Largo Zorzi; i quali, però, contemporaneamente, sono interessati al progetto di riqualifica degli spazi pubblici del centro urbano “La Nouvelle Belle Époque”. Ciò, viene specificato nel bando, potrebbe portare all’“eventualità che l’area assegnata in uso accresciuto venga ridotta e/o modificata a dipendenza dello stadio d’avanzamento dei lavori di esecuzione del progetto”. Limiti che fra l’altro devono tenere conto di una serie di piccoli spazi “protetti” che corrispondono alle terrazze dei ristoranti che affacciano su Piazza Grande. Fra esse, come previsto in base a vecchi accordi con l’autorità, non c’è quella dello stabile (con esercizio pubblico) il cui titolare aveva inoltrato il ricorso che bloccava la procedura precedente. A suo dire, non aveva agito primariamente per difendere la terrazza da ingombri legati agli eventi, ma perché, in linea generale, le superfici concesse non risultavano esattamente delimitate e ciò impediva di stabilire criteri trasparenti per l’assegnazione, rendeva opaca la procedura e poteva «causare conflitti tra i diversi concorrenti, con il Municipio e tra gli esercenti che potrebbero venire coinvolti dall’attribuzione degli spazi». Situazione che ora sembrerebbe non più sussistere. Vedremo.
Il bando illustra anche come verranno valutate le offerte e da chi (il Municipio, che potrà avvalersi di consulenti esterni). Il criterio principale è il cosiddetto programma quadro e qualità dell’occupazione del suolo pubblico, con un peso percentuale di 40 punti; ci sono poi l’organizzazione logistica per mobilità, sicurezza, igiene e rifiuti (25%), le competenze e l’esperienza del concorrente (15%), l’offerta economica (10%) e il coinvolgimento della popolazione residente e dell’economia locale. Quest’ultimo criterio “vale” solo un 10% sulla valutazione generale, anche se comprende sottocapitoli come la considerazione dei gusti e delle preferenze del territorio, la concessione di incentivi e/o agevolazioni, il coinvolgimento di albergatori, esercizi pubblici e commerci all’interno del perimetro (ma anche all’esterno di esso) e “il concetto e le modalità con cui il concorrente intende promuovere, valorizzare e diffondere sul piano nazionale e internazionale l’immagine della Città come importante centro a vocazione turistico-ricreativa, con attenzione particolare anche al tema dell’inclusività”.