Locarnese

‘Apertura e accoglienza. È la Casa della comunità losonese’

Inaugurati il nuovo Centro civico e la piazza del municipio, tra discorsi delle autorità e festa popolare. Con un costo di 13,2 milioni di franchi

Il sindaco Catarin durante il suo discorso
(Agorri/Comune Losone)
21 settembre 2025
|

Quattro piani (di cui uno interrato con autosilo), uffici amministrativi, sede della Polizia comunale, sale per Esecutivo e Legislativo. Colonne in cemento e ampie vetrate per dare un senso di leggerezza, apertura e trasparenza. La nuova Casa comunale di Losone, firmata dallo studio Baserga Mozzetti architetti, è stata inaugurata sabato 20 settembre, con la possibilità offerta alla cittadinanza di visitare gli spazi interni e con un pranzo popolare sulla nuovissima piazza del Municipio: un’area in parte coperta, pavimentata in pietra e incorniciata da un giardino.

L’opera, lo ricordiamo, è costata 13,2 milioni di franchi e il cantiere per la realizzazione è durato due anni. Il risultato è piaciuto ai losonesi che sabato sono accorsi a centinaia. Positivi i commenti sulle scelte edificatorie ed estetiche. Anche i dipendenti del Comune, che hanno preso possesso dei loro uffici circa tre settimane fa, hanno dimostrato apprezzamento per le loro moderne e luminose postazioni di lavoro.

«Alle losonesi e ai losonesi dico: benvenuti a casa. Sì, perché questa è anche casa vostra – ha esordito il sindaco Ivan Catarin, nella suo discorso inaugurale –. La Casa comunale non è solo la sede del Municipio, del Consiglio comunale o dell’amministrazione. È prima di tutto la casa di una comunità, di ognuno di voi, di noi. È un luogo in cui dovete sempre sentirvi benvenuti e ascoltati. Apertura e accoglienza sono i valori fondamentali che l’edificio trasmette simbolicamente, ma anche fisicamente. I muri in vetro portano Losone dentro la Casa comunale e l’amministrazione comunale fuori nel territorio. La trasparenza si esprime anche a livello architettonico. Ogni decisione, ogni progetto, ogni passo è sotto gli occhi di tutti. La fiducia si costruisce anche così».

Catarin ha ricordato che il percorso che ha portato alla realizzazione dello stabile è durato quasi 40 anni, una decina di legislature e quattro sindaci: «Come spesso accade, le priorità si sovrappongono e i progetti sono sempre tanti. Del resto, un Comune deve pensare nel lungo, lunghissimo termine. Qualche volta anche noi ci dimentichiamo che un ente locale non può progettare in anni, ma deve pianificare in decenni, se non addirittura in secoli». Secoli che lasciano il segno sul territorio: «Questa stessa piazza ci ricorda la storia di Losone: è attorniata dal nuovo centro civico, dalla storica sede inaugurata nel 1911 e dalla chiesa di San Rocco di fine Cinquecento. Tre luoghi di incontro, tre epoche diverse, un’unica comunità».

Tracciato il futuro della vecchia sede: prima aule, poi spazi amministrativi

La vecchia casa comunale, costruita nel 1911 e che ancora svetta a lato di quella nuova, fu progettata dall’architetto Ferdinando Bernasconi, che pure disegnò il Pretorio di Locarno (sede della Conferenza di Pace di cui quest’anno si celebra il centenario) e l’edificio che oggi è PalaCinema. Il vetusto stabile di Losone, nelle intenzioni del Municipio, verrà ristrutturato e accoglierà alcune classi di alunni durante il futuro cantiere di risanamento delle scuole. In seguito diverrà stabile amministrativo. La questione, tuttavia, dovrà ancora essere discussa dal Consiglio comunale, al quale prossimamente verrà richiesto un credito di progettazione.

La parola è poi passata al presidente del Consiglio comunale, Matteo Guerini: «Il nuovo stabile non è soltanto un’opera di architettura e funzionalità notevole, ma il simbolo concreto della vicinanza tra l’amministrazione e i cittadini. Una realizzazione attesa da molti anni dalla nostra popolazione che andrà a sostituire la vecchia sede». Guerini ha ripercorso in sintesi la crescita di Losone nel corso dell’ultimo secolo; uno sviluppo demografico ed economico ritmato dalla realizzazione di grandi progetti. «Oggi contiamo circa 6’900 abitanti e siamo l’ottavo Comune più popoloso del Ticino. Questa nuova struttura rappresenta un passo importante verso un’amministrazione più moderna, efficiente e accessibile. È stata progettata con l’obiettivo di offrire spazi più accoglienti, servizi più funzionali». In conclusione: «La nuova Casa Comunale sarà il punto principale di aggregazione per la nostra cittadinanza; una piazza, da tempo attesa, dove il dialogo e la condivisione avranno il loro spazio».

Al microfono è stato poi invitato il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, che ha espresso ammirazione per l’ampia partecipazione popolare alla giornata d’inaugurazione: «Significa che è davvero un progetto dei losonesi». Ha poi posto l’accento sull’alta qualità di vita residenziale della località sulla sponda destra della Maggia, in un territorio reso fruibile alle persone, con trasporti pubblici e altri importanti servizi destinati ai cittadini. Infine: «Sono certo che in questa nuova Casa comunale abiterà il rispetto per la democrazia».

Gli interventi conclusivi sono stati affidati all’architetto Nicola Baserga, che ha spiegato in modo succinto le idee che sono state alla base del progetto (l’apertura e la trasparenza per creare un dialogo con la piazza e gli edifici circostanti) e del parroco di Losone, don Marco Notari, che – indossato un caschetto giallo da cantiere – ha benedetto il nuovo edificio, prima di lasciare spazio alle note della locale Filarmonica.