Locarnese

Presunti atti sessuali con fanciulli, licenziato l'agente della Polizia comunale

Era finito in manette lo scorso 22 luglio. Per il Municipio del Locarnese, suo datore di lavoro, è venuto a mancare il rapporto di fiducia

L’inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Luca Losa, è tuttora in corso
(archivio Ti-Press)
24 settembre 2025
|

È stato licenziato l’agente di polizia alle dipendenze di una Comunale del Locarnese, finito in manette lo scorso 22 luglio con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Il Municipio, suo datore di lavoro, già nei giorni successivi all'arresto aveva avviato un procedimento amministrativo che ora, dopo i dovuti accertamenti, è sfociato in una rescissione del rapporto di lavoro. La motivazione addotta dall'Esecutivo in questione: è venuto a mancare il rapporto di fiducia.

L'avvio di un iter amministrativo nei confronti dell'uomo, che si trova tuttora in carcere, è da considerarsi un atto formale e necessario per consentire di valutare eventuali misure disciplinari, anche basandosi sugli sviluppi dell’indagine penale. Per legge le sanzioni possibili vanno da un semplice ammonimento fino alla destituzione: ed è quest'ultima opzione quella scelta dal Municipio.

Il licenziamento è già stato notificato al diretto interessato e, a quanto ci risulta, non sono ancora scaduti i termini per un eventuale ricorso da parte sua. L'agente, assistito dall'avvocato Marco Masoni, ha la possibilità di impugnare la decisione.

Ricordiamo che il poliziotto avrebbe ammesso parte dei fatti che gli vengono imputati. In base agli accertamenti dell'inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Luca Losa, avrebbe commesso abusi sessuali nei confronti di un ragazzo, oggi maggiorenne. Una vicenda avvenuta al di fuori della cerchia familiare dell'agente. La vittima aveva ricevuto attenzioni (e a quanto pare anche parecchio denaro) quando aveva solo 11 anni e per un periodo di due, tre anni. L'inchiesta dovrà pure confermare altri episodi, risalenti a molti anni prima e probabilmente di minore gravità: l'accusato, che allora aveva attorno ai 18 anni, avrebbe preso di mira alcuni ragazzini per dei “giochi” ritenuti perlomeno poco opportuni.

L'inchiesta era partita in seguito alla segnalazione fatta direttamente dal personale medico che aveva preso in cura il figlioletto dell’agente per presunti maltrattamenti. In relazione a quell’episodio l’uomo era stato interrogato e la polizia gli aveva sequestrato il telefono cellulare. Un apparecchio elettronico sul quale erano stati rinvenuti messaggi e immagini compromettenti. Materiale che aveva portato gli inquirenti ad arrestarlo con l’accusa di atti sessuali con fanciulli. Recentemente il procuratore pubblico ha disposto una perizia nei confronti del poliziotto, al fine di individuare un'eventuale scemata imputabilità, ma pure per stabilire il rischio di recidiva e la conseguente necessità di adottare delle misure terapeutiche.

Leggi anche: