Locarnese

Gaza, si allarga la protesta scolastica: la voce del Cpt di Locarno

Una trentina di docenti del Centro professionale tecnico si accoda ad altri istituti e scrive una lettera aperta al Consiglio federale

(Keystone)
24 ottobre 2025
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L’invio immediato di aiuti umanitari; il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Confederazione svizzera; la ferma condanna nei confronti del genocidio di Israele in Palestina; sostenere, accettato il piano di pace, il rispetto dei diritti dei palestinesi finora negati; e vegliare affinché il popolo palestinese sia coinvolto attivamente nel processo di pace e che venga garantito il suo diritto ad autodeterminarsi.

È quanto chiedono 28 insegnanti del Centro professionale tecnico di Locarno al Consiglio federale, allargando così il fronte delle istituzioni scolastiche che prendono posizione rispetto a quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza. Lo stesso aveva fatto alcuni giorni fa il Liceo cantonale di Locarno, e prima ancora la Scuola media di Viganello (che era stata persino bacchettata dal Municipio di Lugano) e quella di Bellinzona; proprio agli appelli al governo di queste due sedi si riferisce, con la sua lettera aperta, il Cpt di Locarno.

I docenti esprimono innanzitutto “indignazione, dolore e preoccupazione per la situazione umanitaria in cui versa la popolazione palestinese nella striscia di Gaza”. Condannano quindi “in modo netto e deciso” l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, e “con la stessa decisione” la “sproporzionata, feroce e disumana risposta, durata per ben due anni, da parte di Israele nei confronti della popolazione di Gaza. In questo lasso di tempo il governo israeliano ha messo in pratica omicidi sistematici e continui nei confronti dei civili (bambini, donne e anziani), la popolazione è stata affamata volontariamente e la si è privata di farmaci bloccando gli aiuti. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite, il 16 settembre, è giunta alla conclusione che “a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade su Israele”. Alla luce di quanto descritto, noi docenti non possiamo tacere perché sarebbe in contraddizione con il nostro ruolo e il nostro mandato e genererebbe un conflitto con le nostre coscienze”.

E poi, sul ruolo della scuola: “L’articolo 2, paragrafo b, della Legge della scuola ticinese, dice che la scuola sviluppa il senso della responsabilità ed educa alla pace, al rispetto dell’ambiente e agli ideali democratici”. Nel loro ruolo di insegnanti – concludono prima di formulare le richieste al governo federale – sottolineano “che, tra i tanti diritti di cui sono stati privati i palestinesi, vi è anche quello all’istruzione. La sistematica distruzione di scuole, università, biblioteche e archivi storici, preclude ai giovani abitanti di Gaza sopravvissuti ai bombardamenti anche una prospettiva futura individuale e collettiva”.