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A Tresa in arrivo investimenti da 16,4 milioni di franchi

Tra le opere più attese del Piano finanziario 2025-29, quelle relative all’edilizia scolastica. Ottimizzazioni, rigore, servizi: le strategie del Comune

Ponte Tresa, il quartiere che funge da centro politico di Tresa
(Ti-Press)
27 gennaio 2025
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Appena terminata la ristrutturazione della casa comunale, gli occhi di Tresa ora si spostano sull’edilizia scolastica. Comune giovane, in posizione periferica ma importante, pochi giorni fa ha discusso in Consiglio comunale (Cc) il Piano finanziario 2025-29, il secondo della propria breve esistenza. Di investimenti e strategie finanziarie abbiamo parlato con il sindaco Piero Marchesi.

Prima di tutto, uno sguardo al passato: gli investimenti pianificati per il 2021-24 sarebbero dovuti essere di 12,4 milioni. Ne sono stati realizzati per 8,7 milioni, ossia circa il 70%. Come mai?

Le ragioni sono molteplici e sono comuni a tutti gli enti locali. Ci possono essere ritardi procedurali, ricorsi, vari imprevisti di altro tipo. Per fare un esempio, il progetto della moderazione del traffico a Ponte Tresa è stato rinviato, e verrà realizzato verosimilmente quest’anno, per ritardi dovuti alle sottostrutture. Una certa discrepanza rispetto alle previsioni è fisiologica e il 70% è un buon dato.

Venendo invece al nuovo Piano finanziario, siete tra i Comuni che hanno deciso di non introdurre la differenziazione dei moltiplicatori d’imposta tra persone fisiche e giuridiche, possibilità introdotta per sopperire parzialmente allo sgravio dell’aliquota sull’utile. Perché?

Avendo fieno in cascina con un buon capitale proprio, possiamo permetterci di sopportare qualche perdita. Abbiamo quindi preso questa decisione per dare un segnale alle aziende. Prossimamente organizzeremo una serata a loro dedicata, durante la quale spiegheremo questa scelta e faremo capire gli sforzi fatti dal Comune a favore delle imprese attive a Tresa. Per questo ci aspettiamo da loro anche più attenzione al territorio e un maggiore impiego di personale residente. Questo è il messaggio che vorremmo far passare. In ogni caso, le aziende pagheranno meno imposte, ma faranno anche più utili e pertanto poi dovranno comunque pagarne di più (in termini assoluti e non in percentuale, ndr). La diminuzione sarà quindi minore rispetto a quella che si prospetta.

Per il quadriennio sono previsti 16,4 milioni di investimenti. Quali i maggiori?

Diversi riguardano l’edilizia scolastica. A cominciare dalla ristrutturazione dello stabile ex scuole elementari di Ponte Tresa, che verrà trasformato in asilo nido e in spazio per gli anziani. I lavori inizieranno nei prossimi mesi. Speriamo che possa essere un investimento che contribuisca ad attrarre nuove famiglie: la necessità di un servizio come il nido è stata ancora confermata dal bilancio partecipato nell’ambito del progetto ‘Buon governo’ del Cantone. Poi c’è l’investimento per il centro scolastico Lüsc di Croglio, che data la vetustà deve essere riqualificato, indipendentemente dall’esito delle riflessioni sulla riorganizzazione dei comprensori scolastici. Quest’anno termineremo il concorso di idee che determinerà il costo esatto dei lavori ed entro un annetto circa dovremmo andare in Cc per chiedere il credito di realizzazione. Oltre a quello citato di Ponte Tresa, sono poi previsti altri progetti di moderazione del traffico nei vari quartieri. E poi c’è il capitolo relativo agli acquedotti, alle sottostrutture, che sono lavori necessari e costosi. Infine, sono previsti una serie di interventi sulle strutture sportive e di svago nei vari quartieri.

Intanto il Preventivo 2025 presenta una perdita di poco superiore ai 600’000 franchi...

Si tratta, come sempre quando si parla di preventivi, di stime prudenti. Ci tengo a evidenziare gli sforzi che stiamo compiendo per ottimizzare i costi. Il costo per il personale è perfettamente sotto controllo ad esempio, siamo forse uno dei pochi casi di comune aggregato nel quale questa voce di spesa non è esplosa. Abbiamo una gestione del personale per obiettivi, non ci sono più gli scatti automatici, ma una politica salariale che premia il merito. Quando la coperta è corta, ci vuole ancor più rigore, anche a costo di scontentare qualcuno. In generale, ritengo che non si debba mantenere necessariamente quel che c’è senza metterlo in discussione. Abbiamo riorganizzato gli ecocentri e prossimamente faremo una riflessione sui punti di raccolta rifiuti sul territorio, abbiamo chiuso le cancellerie a Croglio e a Monteggio perché poco frequentate. Se si vogliono ottimizzare i servizi per liberare risorse e offrirne di nuovi o migliorarne altri più necessari, bisogna fare scelte di questo tipo e avere la mente aperta, senza preclusioni.

Sul lungo termine, quali strategie avete in mente per migliorare l’attrattiva di Tresa?

In primo luogo, direi che è necessario migliorare ulteriormente le condizioni per le famiglie affinché, pur con tutte le limitazioni dovute al traffico, Tresa possa essere accogliente e avere buoni servizi. Abbiamo il vantaggio di avere ancora diversi terreni edificabili e a costi inferiori rispetto alla media. Anche gli affitti sono più a buon mercato. Bisogna però offrire servizi migliori per attirare più famiglie. A tal proposito abbiamo inaugurato a settembre il servizio extrascolastico del doposcuola, che ci auguriamo prenda sempre più piede. Abbiamo poi creato una commissione ad hoc che si occupa dello sviluppo economico del comune per capire, al di là dell’ottimizzazione dei costi, come generare nuove entrate senza aumentare tasse e imposte. Cerchiamo di reagire in modo proattivo alla diminuzione del gettito, calato negli ultimi anni di 2 milioni a causa di condizioni quadro sfavorevoli. Non bisogna spaventarsi, ma impegnarsi per creare nuove dinamiche.