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Affitti moderati, lavori al via per la Cooperativa Lambertenghi

Partita la demolizione delle vecchie officine dell'Azienda elettrica cittadina, per fare posto al palazzo. Niente da fare per la tettoia

Ruspe in azione nella vecchia officina adibita a posteggio
11 aprile 2025
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Ha i giorni contati la vecchia officina dell’Azienda elettrica cittadina lungo via Lambertenghi a Lugano. Sono state attivate le ruspe che abbatteranno tutto quanto venne edificato parecchi decenni fa. Sono infatti cominciati i lavori preparatori al sedime nel quale sorgerà il palazzo a pigione moderata che costruirà la Cooperativa d’abitazione Vivere Lambertenghi sulla base del progetto Pangea disegnato dallo studio di architettura losannese Farra Zoumboulakis & associés, che si è aggiudicato il concorso. Niente da fare, invece, per quanto riguarda il tentativo di salvare la tettoia. Un tentativo sfumato, ci conferma il titolare del Dicastero immobili di Lugano Raoul Ghisletta: «Purtroppo, verrà definitivamente smaltita e non si potrà riutilizzare, per problemi tecnici e di coordinamento tra lo smantellamento e la posa sul futuro sedime degli Scout di Lugano (al Piano della Stampa, nei pressi della sede dei cantori delle Cime, ndr)».

Interventi attuali a carico della Città

Gli interventi in corso al mappale 498 di Lugano sono a carico della Città di Lugano che se ne assume gli oneri, visto che il diritto di superficie (da sottoscrivere alla crescita in giudicato della prossima domanda edilizia) comincia ad avere effetto quando la superficie sarà liberata dalle costruzioni. In altre parole, rientrano nei 280mila franchi per le opere di demolizione e di bonifica del sedime, votati dal Consiglio comunale nella seduta di ottobre 2021. A lavori preliminari conclusi, ci spiega Aldo Ragusa, copresidente del comitato direttivo di Vivere Lambertenghi, «allestiremo le modine e presenteremo la domanda di costruzione». Quindi la tabella di marcia sarà rispettata? «Certo, anche se l’abbiamo aggiornata un paio di volte – risponde Ragusa –. Se tutto filasse liscio, contiamo di poter procedere con la progettazione di dettaglio, l’inizio dei lavori di scavo nel corso dell’estate e con il cantiere vero e proprio in autunno. Siamo fiduciosi, abbiamo ricevuto riscontri positivi, anche da parte dei vicini».

Obiettivo: ridare un’anima al quartiere

Dopo quasi cinque anni dall’assemblea costitutiva della Cooperativa d’abitazione, si entra nel vivo. I contenuti dell’edificio restano quelli annunciati a suo tempo? «Sì, al pianterreno ci saranno l’asilo nido e un centro diurno per anziani, che si sposteranno dall’edificio di via Lambertenghi 1 nella struttura nuova più ampia, spaziosa e funzionale – osserva il copresidente della cooperativa –. Sono confermati pure i 26 appartamenti di tre diverse tipologie: 2,5, 3,5 e 4,5 locali». Ragusa si dice soddisfatto dei risultati raggiunti finora: «Anche i progettisti hanno fatto un ottimo e raffinato lavoro, dal profilo della funzionalità degli spazi. Sono stati approfonditi tutti gli aspetti tecnici, operativi e quelli relativi al risparmio energetico». Il progetto Vivere Lambertenghi, promosso dal sindacato Ocst, dalle associazioni GenerazionePiù, Gruppo di Solidarietà, Centri Ocst per l’Infanzia e alcuni privati, lo ricordiamo, si era aggiudicato il diritto di superficie, in base al concorso indetto dal Municipio di Lugano, per 53 anni. L’intento della cooperativa era di dare impulso alla realizzazione di una sorta di “villaggio solidale” attorno ai servizi dell’Ocst nel centro città. L’obiettivo era ed è anche quello di ridare un carattere e un’anima al quartiere.

I lavori in corso riguardano il sedime che era stato utilizzato come officina meccanica e stazione di servizio dell’Azienda elettrica di Lugano tra il 1950 e il 1980. L’officina era munita di lavaggio veicoli e fossa. La stazione di servizio era dotata di due cisterne, benzina (con piombo) e diesel. Invece, il capannone principale era adibito a parcheggi per i veicoli di servizio. Sul sito vi era anche una cabina di trasformazione delle Ail (in seguito demolita). Nel 1980 il sito è stato adibito al solo parcheggio di auto.

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