L’ordinamento deciso dal Municipio di Tresa ottiene la benedizione cantonale. ‘Promesse non mantenute’. Il sindaco: ‘Sono indirizzi non vincolanti’
È stato confermato dal Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) l’ordinamento scolastico, che prevede dunque cinque sezioni (non sei come attualmente con Sessa), deciso dal Municipio di Tresa lo scorso 18 marzo. Ci informa in tal senso il sindaco Piero Marchesi, che replica all’articolo apparso il 17 aprile, perché lo ritiene parziale e non oggettivo, in quanto si limita a riportare le opinioni e i sentimenti dei contrari alla chiusura dell’Istituto di Sessa. Prima di concedere la legittima parola al sindaco, ci permettiamo di rilevare che quando abbiamo riportato le informazioni in merito alla riorganizzazione scolastica diffuse dall’Esecutivo di Tresa, il pezzo era ‘di parte’, visto che non abbiamo dato voce né spazio al Gruppo Sos Scuole Comunali.
Marchesi sottolinea che la riorganizzazione è dettata da fatti concreti: “Nel 2018 gli allievi erano 133; a settembre del 2025 saranno 92 e si prevede scendano sotto quota 80 entro il 2029/30 (in base ai dati ufficiali)”. È questo calo del 30% in sette anni che ha spinto il Municipio a intervenire. In base alla legge scolastica, rimarca il sindaco di Tresa, «il Municipio avrebbe potuto decidere senza consultazioni, come fatto da altri Comuni (come hanno fatto ad esempio Lugano, Melide e Muzzano). Ha invece scelto di coinvolgere commissione scolastica, docenti e gruppi genitori. La prima proposta prevedeva una riorganizzazione per cicli, mantenendo aperta Sessa. È stata la forte opposizione di Sessa stessa a bloccare questa possibilità. Dopo la creazione del gruppo Sos Scuole Comunali, sono state coinvolte le Commissioni di quartiere (su richiesta di Sos Scuole Comunali). Ebbene, 3 commissioni su 4 hanno proposto la chiusura di Sessa e il concentramento a Croglio».
I rapporti aggregativi descrivono scenari basati su dati passati e ipotesi future. Tuttavia, rileva Marchesi, si tratta di impegni non vincolanti: “È vero che si prevedeva il mantenimento della scuola di Sessa, ma ipotizzando una stabilità degli allievi che non si è verificata (alla luce della diminuzione del 30%). Il centro scolastico principale è sempre stato definito il Lüsc a Croglio”. Marchesi ricorda che un altro impegno era legato al «mantenimento del moltiplicatore d’imposta all’85%, cosa che stiamo cercando di fare, malgrado la difficoltà finanziaria. Stesso discorso per il gettito fiscale, che era stato calcolato in crescita, però è sceso del 10%. La riorganizzazione scolastica non è motivata da ragioni di risparmio, ma è una conseguenza del calo degli allievi, che è in linea con la riduzione dei costi auspicata a più riprese anche dal Consiglio comunale di Tresa. Segnalo che, in tutti i casi, questa riorganizzazione permetterà di risparmiare almeno 150’000 franchi l’anno, che in parte reinvestiremo nei servizi doposcuola e nel potenziamento della mensa, oltre che nell’asilo nido, cantiere che inizierà tra qualche mese. In sette anni il contesto è profondamente cambiato, con avvenimenti imprevedibili come la pandemia e le guerre. Pretendere che nulla cambi è irrealistico». In tutte le quattro serate pubbliche prima del voto consultivo sull’aggregazione, ricorda Marchesi, c’era stata una domanda relativa agli impegni scritti nel rapporto della Commissione di studio. Si era ribadito che tali impegni equivalgono a degli indirizzi e non sono vincolanti, d’altronde non si vede come potrebbero esserlo quando le condizioni cambiano così repentinamente». A proposito di trasporto, il sindaco ribadisce che «oggi gli allievi di Croglio, Monteggio e Ponte Tresa si recano al Centro Lüsc in pulmino con tempi di percorrenza di mediamente 15-20 minuti. Sono previsti sia il ritorno a casa a pranzo sia la mensa (decisione delle famiglie). Le stesse condizioni saranno garantite anche per gli allievi di Sessa». Marchesi mette in evidenza che «abbiamo ricevuto opinioni contrarie alla riorganizzazione (soprattutto da Sessa), ma anche molte favorevoli, spesso espresse solo in privato (in gran parte dagli altri quartieri, ma anche da Sessa)».