La Commissione pianificazione approva la variante di Pr, ma rende attenti sulla precarietà della struttura. ‘Rischia di diventare un rudere’
Il comparto dell'ex Macello può fare spazio a una ‘cittadella della cultura’. La Commissione pianificazione del territorio ha dato via libera alla variante di Piano regolatore delineata dall'Esecutivo. A questo punto l’auspicio messo nero su bianco è che "il Municipio formuli velocemente un intento chiaro in merito alla tempistica per la realizzazione del progetto, e per le priorità di intervento, che non possono essere procrastinate". In effetti, si fa notare, "la struttura versa già ora in uno stato precario, e, se non viene ristrutturata al più presto, rischia di diventare un rudere, facendo lievitare il costo dell’opera". Certo la proposta è modellata sul progetto ‘Campus Matrix’, vincitore a fine 2020 del concorso. Quindi i contenuti previsti andranno verificati nella loro attualità al momento di passare dai piani ai fatti.
In ogni caso, la linea dell'Esecutivo ha fatto breccia nei commissari. Unici a esprimere una riserva in calce al rapporto – di cui saranno relatori Carola Barchi (Plr) e Dario Petrini (Avanti con Ticino&Lavoro) – sono Cristiano Canuti per La Sinistra e Marisa Mengotti per i Verdi e Indipendenti. Con la variante, si legge nel documento, "il Municipio di Lugano intende creare le basi pianificatorie per riqualificare l’area dell’ex Macello attraverso la riconversione di una zona ex industriale in una ‘cittadella della cultura’ attraverso l’inserimento di spazi aggregativi e ricreativi per la popolazione". Tutto ciò con l'intento di "valorizzare un’area pregiata ad alto contenuto sociale e aggregativo, in grado di contribuire al nuovo disegno urbano incentrato attorno e lungo il fiume Cassarate".
Tornando ai nuovi contenuti dell’ex Macello, le parole chiave sono "valorizzazione, creatività, condivisione" al fine di "favorire e sollecitare la spinta di quella ‘cultura dal basso’ che, oggi, a Lugano fatica a trovare spazi idonei. L’intento è quello di colmare un rilevante vuoto funzionale che, in una città che si considera all’avanguardia, non è più accettabile". Resta una nota a margine, "il comparto è ancora vincolato e limitato in ogni suo sviluppo dal dissequestro della zona più a sud (ancora al vaglio della Procura)", quindi l'auspicio è di "un ritorno alla normalità" per potere avanzare con il progetto.