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Le pecore tosaerba sbarcano a Sorengo

Il Comune aderisce all’iniziativa ‘Transumanza urbana’, per una gestione diversificata del verde e a favore della biodiversità in ambito cittadino

Le morbide e zelanti aiutanti all’opera
8 settembre 2025
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Un approccio estensivo al trattamento delle aree verdi, tradotto nella falciatura di queste ultime – pubbliche e private – effettuata da pecore. La loro azione preserva la biodiversità del terreno falciato, altrimenti minacciata dalla rapidità dei macchinari appositi. È il progetto ‘Transumanza urbana’. Non una novità, le pecore sono attive già dal 2024 nel Bellinzonese, ma dalla scorsa primavera hanno raggiunto il Luganese. Ad aver aderito alla curiosa iniziativa è infatti il Comune di Sorengo che, come ci spiega la sindaca Antonella Meuli, ha accolto positivamente per via dei numerosi benefici che porta con sé. Fra questi, «far conoscere anche ai giovani e ai bambini che non toccano più così da vicino queste realtà» le attività agricole.

Coinvolta un’agricoltrice locale

La collaborazione «tra Comune e Transumanza urbana – racconta Meuli – si è resa possibile grazie all’Ufficio tecnico e alla vicinanza con un’agricoltrice di Muzzano, i cui ovini pascolano attualmente a rotazione tra il parco Casarico e il frutteto didattico». Tuttavia, «insediamenti in altre aree comunali sono previsti anche nei mesi autunnali», anticipa la sindaca. L’agricoltrice è sostenuta dai promotori dell’iniziativa, la pastora Lara di Virgilio e il biologo Ivan Sasu. Quest’ultimo – intervistato da ‘laRegione’ – spera di «trasmetterle l’esperienza positiva respirata a Bellinzona». La capitale ticinese è stata protagonista dell’edizione pilota del progetto, avviata nella primavera 2024, che ha ottenuto riscontri positivi.

Campa cavallo che l’erba cresce

Le parole chiave associate all’iniziativa – secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di Meuli e Sasu – sono «biodiversità» e «sensibilizzazione». A questo riguardo, Transumanza urbana mira a promuovere una gestione differenziata del verde, a mostrare i punti di convergenza tra natura e urbanizzazione e a evidenziare, al tempo stesso, il contrasto tra «la frenesia della città» e il ritmo ipnotico del lavoro degli animali. L’accento che viene messo su questa contrapposizione sembra suggerire la necessità di accordarsi nuovamente alle dinamiche naturali in termini di gestione del verde, visto l’impatto benefico che l’approccio ha dimostrato di esercitare sull’ambiente e sull’uomo. In merito alla vicinanza – che può sembrare anomala –, tra urbanistica e agricoltura, il biologo sottolinea: «Sembra un po’ una contraddizione, le pecore accanto alle costruzioni moderne, ma in realtà è proprio quello che si vuole», riferendosi al contesto edilizio di Sorengo adiacente al perimetro dedicato agli ovini. Secondo Sasu, è importante «riportare la biodiversità in città», in quelle zone che quest’ultima, con la sua espansione ha «sottratto alla natura» e, dove si può, «diversificare».

‘È una questione culturale, di cosa è bello, cosa è brutto’

Accanto ai propositi di carattere più pratico, il progetto permette di sviluppare una riflessione attorno all’estetica che oggi è quella dominante. Sasu definisce il tipo di giardini che molte persone replicano e apprezzano come in «stile tappetino all’inglese, tutto molto perfetto, tutto molto ordinato». I risultati dello sfalcio a opera delle pecore non rispondono a questa immagine di perfezione, anche se Sasu ci tiene a ribadire che «non è una cosa buttata lì, un po’ selvatica, c’è comunque un’idea». Le pecore sembrano quasi provocarci: lì dove noi lavoriamo con foga, sempre attenti a mantenere un’apparenza consona che risponda alle aspettative altrui, le pecore lavorano lentamente, senza fervore, mostrandoci un’istantanea di autenticità, una caratteristica oggi più unica che rara. La speranza è quella quindi di «sensibilizzare l’occhio, magari grazie alla presenza delle pecore» a ritrovare il fascino «dell’erba alta che è quasi secca». Si incitano i cittadini a sviluppare una sensibilità affine alle cose semplici, spontanee, organiche, imperfette.

Esposti cartelli informativi

La legge di attrazione che unisce i bambini agli animali si è confermata anche in questa occasione. Il Comune e i responsabili del progetto si dicono soddisfatti della partecipazione e dell’entusiasmo dimostrati dalla popolazione, sostenendo come l’iniziativa «tocchi un po’ tutte le generazioni», sostiene il nostro interlocutore. Sia i più giovani, incuriositi da un mondo che non hanno mai conosciuto, sia i più anziani, che colgono l’occasione per rispolverare i vecchi ricordi. Al fine di creare un clima di rispetto e convivenza pacifica tra l’uomo e l’animale, a Sorengo sono stati esposti dei cartelli che informano gli abitanti sul comportamento da adottare nei confronti delle pecore – non dar loro da mangiare e non avvicinarsi con i cani.

In futuro? ‘Ci piacerebbe aumentare il contatto con le scuole’

Lo sguardo dei responsabili di Transumanza urbana volge al futuro. «Speriamo di aumentare il contatto con le scuole dell’infanzia ed elementari, oltre a scambiare opinioni ed esperienze con altre realtà ticinesi e oltralpe – concludono i promotori –. E chissà se un giorno ci sveglieremo, apriremo la finestra e incontreremo due occhi che si occuperanno silenziosamente dell’erba del nostro giardino.

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