Dopo le polemiche sulle Ail a Lugano, l’assemblea delle Ferrovie Luganesi Sa ha abrogato l’età massima per i consiglieri d’amministrazione
Non ci sarà più alcun limite d’età per sedere nel Consiglio d’amministrazione (Cda) delle Ferrovie Luganesi (Flp) Sa. Durante l’assemblea generale, tenutasi a Magliaso a metà giugno, gli azionisti hanno infatti approvato alcune modifiche statutarie. Fra queste, l’abrogazione del capoverso 3 dell’articolo 17, che poneva questo tetto indicando che i membri del Cda che lo raggiungevano avrebbero dovuto terminare il mandato il giorno dell’assemblea generale ordinaria successiva. Una novità che arriva dopo le polemiche sui Cda delle società partecipate di Lugano, e di Ail Sa in particolare, che hanno toccato anche il tema dell’età, dato che fra i due municipali contendenti – Marco Chiesa (Udc) e Filippo Lombardi (Centro) –, quest’ultimo compie 70 anni l’anno prossimo.
E proprio a Lugano è allo studio un nuovo regolamento per la governance delle partecipate. Il messaggio è attualmente in Commissione della gestione e, dopo che un primo rapporto era già stato firmato agli sgoccioli della scorsa legislatura, questo è stato poi ritirato ed entro fine anno dovrebbe esserne pronto uno nuovo. Tra i temi in discussione c’è proprio quello dell’età: come ci ha spiegato la relatrice Natalia Ferrara (Plr), non tutti sono concordi con l’idea di mantenere il limite di 70 anni, mentre altri addirittura vorrebbero abbassare l’asticella a 65 per lasciare spazio a forze e idee più giovani. L’assemblea delle Flp ha preso invece un’altra strada: nessun limite d’età, sarà dunque possibile sedere nel Cda anche ben oltre i 70 anni. Come mai? Lo abbiamo chiesto al presidente del Cda.
«A 70 anni una persona è sempre più spesso ancora attiva e in forma, e con un’esperienza che un giovane di 30 o 40 anni non ha – osserva Roberto Citterio –. Se qualcuno vuole e può dare ancora tanto, ci sembra prematuro metterlo in pensione solo per una questione anagrafica». Ma non si rischia, così facendo, di togliere spazio a una persona altrettanto valida e più giovane, impedendole così di costruirsi l’esperienza? «Non è una decisione contro i giovani validi, che anzi è giusto che siano valorizzati, ma a favore delle persone mature valide, per evitare di perderle solo per l’età che hanno raggiunto». Buone notizie quindi per i consiglieri delle Flp, indipendentemente dal numero di candeline sulla torta.
E fra questi, anche il capodicastero dello Sviluppo territoriale della Città Filippo Lombardi, ovvero uno dei protagonisti della querelle degli ultimi mesi. «Sì, ho seguito la polemica sui Cda di Lugano – replica Citterio –, ma questa è una situazione diversa. Il nostro non è il Cda di Banca Stato o dell’Ente ospedaliero cantonale (... o di Ail o del Casinò, ndr), non si guadagnano cifre così grosse e non si diventa membri per motivi finanziari. Abbiamo semplicemente voluto aderire a una tendenza in atto a livello cantonale, il Cantone stesso sta abolendo queste norme, per i motivi elencati prima». La decisione è stata accettata a larga maggioranza dall’assemblea: 2’781 voti favorevoli, 352 contrari e 40 astenuti.
Età a parte, l’assemblea è stata anche l’occasione per effettuare altre due modifiche agli statuti, queste accolte invece all’unanimità. Nel secondo articolo è stato aggiunto un capoverso, il sesto, che concede la possibilità di prestare del personale ad altre aziende attive nel settore del trasporto di passeggeri, come pure di manutenzione nell’ambito ferroviario. «È una novità introdotta per ottimizzare l’efficienza e i costi, garantendo una maggiore flessibilità» ci spiega Citterio, ricordando che le Flp hanno in comune la stessa direzione – Roberto Ferroni – con un’altra importante azienda dei trasporti del Luganese: la Tpl Sa. La modifica, aggiunge il presidente, permetterà una maggior sinergia fra le due aziende. Il terzo cambiamento riguarda invece l’utile aziendale: attualmente l’articolo 28 indica che quando viene realizzato un utile, questo deve essere riportato a bilancio come riserva per eventuali disavanzi. In realtà, la Legge trasporto viaggiatori permette di disporre liberamente di parte dell’utile a determinate condizioni, ovvero: posto che i due terzi delle eccedenze devono essere distribuite alla riserva speciale per i disavanzi futuri, se quest’ultima raggiunge il 25% della cifra d’affari annuale o i 12 milioni di franchi, l’impresa può disporre del resto.
Infine, sono stati presentati anche i conti e i risultati operativi del 2024. È stato potenziato il settore delle risorse umane, con due assunzioni (un ingegnere e un controller) e anche a causa di quest’aumento di personale sono stati ricavati nuovi uffici alla stazione di Agno. Tra gli altri lavori, è stata risanata pure la pensilina di Ponte Tresa, mentre non è stato possibile ancora eseguire il pianificato rinnovo del binario Caslano-Ponte Tresa, dato che un privato ha interposto un ricorso tuttora pendente. E a proposito di questioni ancora da risolvere, in chiusura si è discusso anche della realizzazione delle due fermate Colombera a Caslano e Aeroporto, che tuttavia vedranno la luce solo con il tram-treno.