Prende posizione la Federazione svizzera funzionari di polizia sezione di Lugano che invita ‘a una presa a carico coscienziosa’
“L’essere umano è per natura istintivo: reagisce impulsivamente agli eventi. Solo in un secondo momento subentra la ragione che consente un’analisi lucida e ponderata dei fatti. È proprio questo equilibrio tra istinto e razionalità – che molti non hanno – che dovrebbe permettere di fare delle riflessioni a mente fredda ed evitare che l’impulsività del momento sfoci di fatto in sentenze a priori senza elementi e cognizioni di causa. Nel recente passato, a titolo di esempio, possiamo citare la pandemia dove anche il quell’occasione in molti si sono improvvisati esperti di medicina dispensando consigli anche ai medici stessi”.
Questa premessa è firmata dalla Federazione svizzera funzionari di polizia sezione di Lugano che prende posizione e propone una riflessione “su alcuni temi legati alla sicurezza nella Città di Lugano che, negli ultimi tempi, vengono sollevati e strumentalizzati in maniera poco costruttiva da privati cittadini (pochi) oppure da esponenti politici in cerca di visibilità mediatica. L’esprimersi pubblicamente sostenuti solo da affermazioni sommarie o emotive, altro non fa che incutere ancor più timore nelle persone e danneggia l’immagine di un’istituzione che quotidianamente opera a favore e nell’interesse della comunità. Sebbene i dati a livello statistico indichino Lugano come una delle città più sicure della Svizzera, oggi la percezione soggettiva si discosta dalla realtà oggettiva”.
La presa di posizione continua così: “Lugano è un importante polo attrattivo per i giovani e oggi – così come altre città – è confrontata con un problema di ordine pubblico per la quale servono adeguate prese a carico e soluzioni concrete, messe in atto da specialisti e non da improvvisati esperti di sicurezza. Limitarsi a invocare a mezzo stampa presidi, per altro già in essere da diversi mesi, è troppo semplice e riduttivo, dar la colpa alla sola polizia altrettanto. La prova la si trova nella sera del 1° Agosto dove vi era un importante dispiegamento di forze concentrato nel centro cittadino ma, nonostante la presenza visibile, appiedata e motorizzata e un presidio che ha permesso alle forze dell’ordine di essere sul posto in meno di un minuto, il ‘fattaccio’ è comunque accaduto”.
Secondo la Federazione svizzera funzionari di polizia, “la polizia cittadina, così come strutturata al giorno d’oggi, rappresenta un presidio fondamentale per il territorio, assicurando una presenza capillare e costante di uomini sul terreno e soprattutto è pronta a discutere seriamente dei problemi della città. Proposte innovative o scambi di opinioni da parte di rappresentanti politici o di privati cittadini, sono quindi accolte con estrema attenzione a condizione però che queste non siano un pretesto per apparire sui media soltanto con l’obbiettivo di trarne una maggiore visibilità a livello personale e/o a scopo elettorale o peggio ancora fomentare ancor di più la paura nelle persone”.
Per la Federazione, “il problema, come da più parti invocato, dovrebbe invece essere analizzato in maniera più ampia e seria, coinvolgendo tutti gli attori interessati (comunali e cantonali) proprio perché il tema è molto più complesso di quello che appare a prima vista e non è risolvibile dalla sola polizia cittadina con la sua presenza sul territorio; questo contribuirà sicuramente ad aumentare la percezione di sicurezza soggettiva ma certo non risolverà il problema della violenza giovanile che invece ha radici più profonde. Solo con meno proclami e con una presa a carico coscienziosa i cittadini luganesi potranno godersi la loro città, sia di giorno che di notte, in sicurezza e tranquillità”.