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Fiamme in cella alla Stampa: il 45enne rischia anche l’estradizione

A carico dell’uomo accusato di aver appiccato il fuoco, ci sarebbero anche gravi reati contro l’integrità delle persone commessi in Francia

Il fuoco ha causato principalmente danni materiali
(Rescue Media)
17 agosto 2025
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Avrebbe alle spalle un curriculum criminale di rilievo il 45enne accusato di aver appiccato il fuoco nella sua cella il 12 agosto, all'interno del carcere La Stampa di Cadro. Quest’ultimo gesto, che ha provocato il trasporto in ospedale di due detenuti e di un agente di custodia per una lieve intossicazione – mentre altri due agenti sono stati visitati direttamente sul posto – gli è costato l’arresto e una modifica del regime di esecuzione della pena: da espiazione a carcerazione preventiva. La misura restrittiva della durata di un mese – inizialmente ne sono stati chiesti tre – è stata nel frattempo confermata dal giudice dei provvedimenti coercitivi, Ares Bernasconi.

Il protagonista della vicenda è un cittadino francese, domiciliato nel proprio Paese d’origine, che si trova in carcere per scontare una pena legata alla violazione di un bando. A questo reato si aggiunge ora una nuova accusa: incendio intenzionale e danneggiamento. Secondo nostre informazioni, il 45enne francese è stato fermato a fine luglio in Ticino, dopo aver ignorato un decreto di espulsione emesso da un tribunale della Svizzera romanda, a seguito di precedenti reati di natura patrimoniale. A suo carico pende inoltre una richiesta di estradizione avanzata dalla Francia, in quanto sarebbe responsabile di gravi reati contro l’integrità della persona, in quanto sarebbe coinvolto nell’incendio di una palazzina.

L’inchiesta per il rogo nel carcere La Stampa è coordinata dalla procuratrice pubblica Veronica Lipari. A difendere l’uomo, in qualità di avvocato d’ufficio, è Pascal Cattaneo.