Alla luce del rapporto del 2024 La Sinistra chiede al Municipio come valuta le criticità di cui parla l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale
“L’area edificata pro capite (+108%), l’inquinamento atmosferico a lungo termine (+33%), la quota pubblica e privata di spese di manutenzione degli edifici (-30%) e la quota di elettricità rinnovabile (-26%)”: sono quattro dei sette elementi di insostenibilità di Lugano rispetto alla media delle trenta città svizzere considerate. Le criticità emergono dagli indicatori citati dal Rapporto di sostenibilità della Città di Lugano del 2024 (di 75 pagine) da parte dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (pagg. 24-25). Li hanno messi in evidenza tramite un’interrogazione al Municipio sei consiglieri comunali della Sinistra.
L'atto parlamentare sottolinea pure altri indicatori, quelli del Global Sustainability Movement (pag. 27) che mostrano come a Lugano, rispetto ad altre città svizzere, la gestione ambientale del turismo e la sostenibilità dei fornitori ottengano un punteggio basso (56 e 41%) e figura a un livello infimo (22%) la sostenibilità delle organizzazioni che gestiscono le mete turistiche. Anche la certificazione come Città dell’energia (pag. 27) attesta che Lugano (punteggio 65%) dovrà fare ancora tanta strada per raggiungere il livello delle maggiori città svizzere, che hanno un punteggio medio di 89%. Muovono da queste considerazioni le domande poste al Municipio, al quale viene chiesto come valuti gli indicatori negativi, quali misure intenda mettere in atto per migliorare la situazione e per quanto riguarda il riciclaggio, per esempio, se non sarebbe possibile introdurre agli ecocentri, la raccolta di tutti i flaconi e vaschette di plastica (non solo le P2 e P5), incluso Tetra-pak e cartoni del latte.