Luganese

La Scuola montana di Nante torna a vivere

La Casa, ristrutturata, ha riaperto le porte ad alunni, alunne e genitori per una prima visita

Le autorità presenti alla giornata
14 settembre 2025
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La Scuola montana di Nante della Città di Lugano ha riaperto simbolicamente le sue porte sabato. Al centro di lavori di ristrutturazione, la struttura è tornata a vivere. Così bambini e genitori dell’Istituto scolastico hanno avuto la possibilità di visitare gli spazi rinnovati e di condividere una merenda. Per l'occasione erano presenti il capodicastero Immobili Raoul Ghisletta e il direttore dell’Istituto scolastico Fabio Valsangiacomo, al loro fianco il sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg e il municipale Luca Medici. Originariamente sede della Fondazione Sciatoria della Svizzera italiana, la Casa di Nante è stata acquistata dalla Città nel 1967 e inaugurata nel 1991 dopo opere di ampliamento, divenendo un punto di riferimento per generazioni di allievi luganesi. Dopo oltre trent’anni d’attività la struttura necessitava, dunque, di una manutenzione straordinaria, costata 2,6 milioni di franchi, meno del previsto.

«La Scuola montana di Nante rappresenta un’opportunità unica per le allieve e gli allievi delle scuole elementari della nostra città, in particolare per quei bambini che altrimenti non avrebbero la possibilità di vivere esperienze formative di così grande valore – ha sottolineato Ghisletta –. La Città di Lugano dovrà continuare a investire in strutture e progetti funzionali alla crescita del benessere della cittadinanza per continuare a essere una Città che guarda al futuro in modo proattivo e propositivo. Ridurre in modo drastico gli investimenti penalizzerebbe la popolazione, in particolare le fasce meno abbienti». Il direttore Valsangiacomo ha ricordato le origini delle scuole montane, che risalgono al 1900, «quando l’allora maestro Pierino Laghi organizzò a Sarone, frazione di Cagiallo, il primo soggiorno estivo per una trentina di bambini di Lugano. Da quella esperienza pionieristica è nato un percorso che oggi coinvolge tutti gli allievi dalla terza alla quinta elementare, per un totale di quattro settimane distribuite lungo i tre anni di scuola montana».