Per Luca Campana si sarebbe potuto optare per un’altra strada. Chiesti lumi ‘a tutela della sicurezza’
Una strada destinata a ciclisti e pedoni potrebbe essere aperta anche al traffico automobilistico. Il motivo è legato alla costruzione di un edificio residenziale in via Vecchio Tram, a Davesco, lungo l’antico tracciato della linea Lugano-Cadro-Dino, attualmente una delle poche infrastrutture dedicate alla mobilità lenta in città. Questa situazione ha spinto Luca Campana (Il Centro) a presentare un’interrogazione all’Esecutivo per ottenere chiarimenti, “a tutela della sicurezza e della visione strategica sulla mobilità sostenibile”.
Secondo l’interrogazione, “la nuova palazzina prevede come unico accesso veicolare permanente proprio la pista ciclopedonale, generando un conflitto tra traffico motorizzato e utenti deboli, e compromettendo seriamente la sicurezza e la fruibilità dell’infrastruttura”. Una scelta che, prosegue Campana, “appare poco coerente con gli obiettivi del Piano direttore comunale della Città, che promuove lo sviluppo sostenibile, la mobilità lenta e la valorizzazione degli spazi pubblici”.
Per risolvere tale criticità, il rappresentante centrista sottolinea che sarebbe stato possibile optare per una soluzione alternativa: “Durante il cantiere era stata utilizzata una strada d’accesso con sbocco sulla strada cantonale. Una soluzione auspicabile sarebbe stata quella di prolungare di alcune decine di metri la strada privata già esistente che collega la strada cantonale a tre abitazioni situate più a est”.
Campana, facendosi portavoce anche della Commissione di quartiere di Davesco-Soragno e di Pregassona che “si sono dichiarate seriamente preoccupate per la situazione” e che “hanno ricevuto numerose segnalazioni da parte della popolazione”, rivolge al Municipio otto domande. In particolare chiede “come valuta il Municipio la scelta di permettere un accesso veicolare permanente su una pista ciclopedonale”; se è stato preso “in considerazione, in fase di approvazione del progetto, il conflitto tra traffico motorizzato e utenza debole in quel tratto” e “per quale motivo la Città non ha imposto o favorito il prolungamento della strada privata esistente a est”. A queste si aggiunge la richiesta di sapere le intenzioni del Municipio e se “si intendono adottare criteri più stringenti per evitare simili situazioni in futuro”; se “il Municipio non ritiene prioritario proteggere le piste ciclopedonali esistenti da interferenze con il traffico veicolare” e se si “intende garantire una pianificazione coerente con gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza stradale anche in sede di rilascio dei permessi edilizi”. Infine, Campana chiese “quali misure concrete e urgenti intende adottare il Municipio per tutelare la sicurezza degli utenti” e se si “può valutare la possibilità di mantenere e rendere definitivo l’accesso veicolare temporaneo attualmente utilizzato dal cantiere per tutte le abitazioni presenti nella zona”.