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Lugano, le zone 30 ‘limitano la libertà individuale’

I promotori del referendum avvertono: ‘La spesa è ingiustificata. Inoltre, se le riduzioni passassero, arriverebbero più radar e fioccherebbero le multe’

Raide Bassi e Lukas Bernasconi
19 settembre 2025
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La misura limita la libertà individuale, non migliora la sicurezza e danneggia il commercio locale: queste sono solo tre ragioni per le quali bisogna votare no il prossimo 28 settembre. Forti delle oltre 3’500 firme raccolte (in totale erano 4’541, ma 975 sono state annullate, ndr), i promotori del referendum contro l’introduzione delle zone a 30 km/h e a 20 km/h a Lugano hanno illustrato i loro argomenti al bar Cento. Per ora, hanno votato poco meno di tremila cittadini. I promotori del referendum si aspettano una buona partecipazione. Sono convinti che il tema scaldi gli animi.

Votati 6,5 milioni per la mobilità scolastica

A prendere la parola sono stati i due copresidenti del Comitato referendario ‘Fermi tutti!’: la consigliera comunale (Udc) Raide Bassi e il capogruppo della Lega dei ticinesi Lukas Bernasconi, secondo cui «è una bella cosa che i cittadini si possano esprimere in merito a un tema che li riguarda da vicino». I referendisti sono convinti che una parte della politica voglia imporre come comportarsi alla popolazione, «ma le persone non sono irresponsabili. Noi non siamo d’accordo con questo intento di limitare la loro libertà con una generalizzazione delle zone a velocità ridotta a 30 km/h sulle strade comunali di Lugano». Inoltre, ha continuato il capogruppo della Lega, il provvedimento non serve: «La campagna dei fautori dei limiti di velocità punta anche sull’argomento della sicurezza. Eppure, abbiamo appena votato un credito di 6,5 milioni di franchi a favore della mobilità scolastica per incrementare la protezione degli allievi nel percorso casa-scuola – rileva Bernasconi –. Erano misure necessarie e le abbiamo votate. L’introduzione dei limiti di velocità su praticamente tutta la città non va bene, è inutile e peggio ancora, questo diventerà un pretesto per aumentare controlli e multe, come è normale che sia visto che sarà più facile sforare i limiti».

‘Fioccheranno radar e multe’

In altre parole, i promotori del referendum temono che gli automobilisti possano diventare una fonte di entrate per le casse comunali. Dal canto suo, a proposito di sicurezza, Raide Bassi ha ricordato che la precedenza è dei veicoli anche lungo le strade con la velocità ridotta a 30 km/h e ha messo in evidenza come «in Consiglio comunale il credito di 1,39 milioni di franchi sia stato approvato con un solo voto in più rispetto al minimo necessario. Ed è stato votato solo grazie all’emendamento del Plr che ha contenuto il costo, visto che la spesa non faceva l’unanimità, rispetto agli oltre due milioni del messaggio municipale originale, che, per una questione estetica, avrebbe voluto uniformare i totem». La misura, se ottenesse il via libera della maggioranza degli aventi diritto al voto, introdurrebbe «il limite di velocità a 30 km/h su quasi il 60% della rete stradale cittadina». La prossima capogruppo Udc in Consiglio comunale, ha aggiunto che «la misura complicherebbe il problema del traffico che vive Lugano quotidianamente. Le persone voglio essere maggiormente responsabilizzate». Questi limiti rappresentano «una forzatura che ostacola gli spostamenti quotidiani di chi utilizza l’auto per lavoro o per una necessità di spostamento».

Gli automobilisti sarebbero penalizzati

Nalla campagna referendaria, i fautori del no ai limiti avevano evidenziato anche che i 30 km/h danneggerebbero “il commercio locale e che il provvedimento, insieme ad altri già in fase di pianificazione, rappresenterebbe un ulteriore passo verso la marginalizzazione della mobilità privata, con il rischio concreto di spingere sempre più cittadini verso i centri commerciali fuori città o oltre confine, come già accaduto in altre realtà urbane”. Sempre a proposito di sicurezza, Bernasconi ha citato i sostenitori dei limiti che non offrono una buona impressione, «fotografando i contachilometri dei loro Suv fermi a 30 km/h e ritenendo di sostenere una causa per il benessere dei cittadini. Anche gli autisti dei trasporti pubblici sono contrari a questa misura. E anche a Losanna è in corso un ripensamento dopo l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h solo di notte e nei cinque Comuni Oltre Gottardo, dove si è votato la popolazione ha bocciato le riduzioni». Il capogruppo della Lega ha sottolineato «le lunghe code che sta creando il passaggio pedonale di fronte a Palazzo Civico, proprio dove il Municipio vorrebbe introdurre una zona d'incontro (a 20 km/h), seguendo un indirizzo che condurrebbe alla pedonalizzazione del lungolago». Questo provvedimento, ha rincarato Bassi «genererebbe una serie di ulteriori problemi che già si possono constatare quando il lungolago viene chiuso saltuariamente, per eventi o manifestazioni».

‘Un onere ingiustificato’

Insomma, i referendisti ritengono che la sicurezza stradale non si possa migliorare con quelle che loro considerano come “misure generalizzate e ideologiche”. Occorrerebbero, invece, “interventi mirati e basati su dati concreti. Il limite di 30 km/h può avere senso in prossimità di scuole, ospedali, case per anziani e in zone residenziali con traffico limitato, ma la sua applicazione su larga scala è ingiustificata e demonizza l’automobile e la mobilità privata”. I provvedimenti sui quali si voterà sono ritenuti inopportuni, si legge nei volantini, “anche dal punto di vista economico. Nonostante la riduzione del credito inizialmente previsto, il costo di 1,39 milioni di franchi resta un onere ingiustificato in un momento di difficoltà finanziaria per la città”.

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