Paolo Morel, presidente della sezione Plr di Lugano, difende la sua idea e resta in attesa dell’esito del lavoro del Municipio
«È soltanto un’idea presentata in buona fede, dopo l’Interpartitica dello scorso mese di giugno. L’idea rappresenta una possibile alternativa, ora facciamo lavorare il Municipio e vediamo cosa emerge». Paolo Morel, presidente della sezione Plr di Lugano si limita a queste considerazioni e non intende aggiungere altro. La sua proposta di creare un parco al Campo Marzio (nord e sud) ha suscitato una girandola di reazioni contrastanti. Alcuni l’hanno apprezzata, altri l’hanno massacrata o giudicata non realizzabile. La suggestione ha fatto breccia in almeno due municipali di Lugano e rientra nelle risposte scaturite dalla consultazione tra i partiti, per la quale è stata convocata da parte del Municipio la Commissione interpartitica organizzata lo scorso mese di giugno.
Dal canto suo, Karin Valenzano Rossi, titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano, ritiene «fondamentale realizzare il centro congressi, nel minor tempo possibile, con costi per la Città contenuti al massimo e consumando meno spazio possibile da poter destinare a un vero parco urbano. Naturalmente con posteggi, albergo e una visione globale per Campo Marzio sud». Sì perché, sottolinea Valenzano Rossi, «la pianificazione a Campo Marzio nord non c’è ancora e i tempi rischiano di essere comunque lunghi e il percorso irto di ostacoli, opposizioni e ricorsi. Ecco perché merita approfondire anche altri scenari, così da garantire il mantenimento di tutte le esigenze, scegliendo l’opzione davvero migliore. L’ipotesi Morel ha il merito di prevedere tutti i contenuti e di lanciare una riflessione su possibili scenari alternativi, che non è detto siano per forza più lenti e costosi». Giovedì scorso, la maggioranza del Municipio ha deciso di non rimettere in discussione il futuro centro congressuale al Campo Marzio nord, ma nel contempo ha affidato il mandato alla Divisione della pianificazione, ambiente ed energia e mobilità di Lugano di approfondire cosa e come si potrebbe intervenire per migliorare la situazione in termini di verde pubblico e fruibilità a favore della cittadinanza anche nel comparto a sud. Il primo rapporto è atteso tra un mese, un mese e mezzo.
Secondo il municipale Raoul Ghisletta, è giusto approfondire i destini del Campo Marzio sud, assieme al comparto nord «in modo da rendere più verde e affinché l’area diventi più fruibile alla popolazione». Come valuta l’idea avanzata da Morel? Rispetto al comparto nord e all’idea di costruire un unico edificio in altezza ci può stare, bisognerà comunque inserirvi il centro congressuale alla base della torre e prevedere anche un albergo». L’idea, peraltro, sarebbe in sintonia con quanto è stato introdotto a livello di legislazione negli ultimi anni a livello federale. Ossia la promozione della pianificazione in altezza per contrastare il consumo di suolo, incoraggiare uno sviluppo più compatto degli insediamenti, per preservare il paesaggio e a sfruttare in modo più mirato le aree edificabili esistenti. «In questo modo si arriverebbe a ricavare più spazio verde – mette in evidenza Ghisletta –. Al Campo Marzio sud si potrebbero eliminare i posteggi che sono previsti nell’autosilo che verrebbe costruito interrato nel comparto a nord». Il titolare del Dicastero immobili di Lugano preferisce non sbilanciarsi troppo e attendere gli approfondimenti.
La maggioranza del Municipio non avrebbe voluto questo approfondimento a sud, siccome l’area pubblica è attualmente senza destinazioni e teoricamente l’Esecutivo avrebbe carta bianca. Ci sono tuttavia alcuni paletti: la struttura in legno del lido, spogliatoi compresi, è protetta quale bene culturale. Non sarà facile nemmeno togliere i posteggi finché non si costruirà l’autosilo a nord. Serviranno soluzioni soddisfacenti anche dal profilo architettonico. D’altro canto, dall’Interpartitica sono emerse forti resistenze rispetto agli intendimenti del Municipio per il comparto a nord. Questo aspetto è per certi versi sorprendente, visto che dai verbali della seduta del dicembre 2023, quando venne revocata dalla variante di Pr, si legge che “il Municipio ha anche informato la Commissione che gli atti della variante di Pr sono già in corso di allestimento e che questo lavoro è già a buon punto (...) e che la variante sarebbe stata pronta in tempi brevi”. Già in quella seduta, tuttavia si parlava di aumentare le superfici verdi ma il previsto incremento della percentuale di abitazioni dal 30 al 50% aveva sollevato dubbi e si temeva che il centro congressuale potesse avere un impatto nella generazione di altro traffico. Possiamo soltanto immaginare che nel frattempo le posizioni dei partiti si siano allontanate dai contenuti previsti al Campo Marzio nord, tanto da indurre l’Esecutivo cittadino a convocare la Commissione interpartitica.
Invece, non paiono esserci i presupposti per rimettere in discussione la futura ubicazione del centro congressuale. Era il 2001, quando il Consiglio comunale votò un Piano di quartiere per Campo Marzio nord, con l’obiettivo di edificarvi un Polo turistico congressuale, che già allora era tratteggiato come opera prioritaria... D’altra parte, due anni fa il Legislativo ha messo una pietra sopra l’opzione di ristrutturare l’attuale Palazzo dei Congressi, la cui destinazione era stata indicata nell’attuale modalità “extra congressuale” attuale, tanto da bocciare l’investimento per indire un concorso di idee in tal senso.