Luganese

Lugano intende sostenere il Congresso internazionale sul Cancro prostatico avanzato

In un messaggio municipale, l’Esecutivo chiede un contributo da 100mila franchi a favore degli organizzatori. I congressi si terranno nel 2026 e nel 2028

Un congresso che attira un migliaio di persone
(Ti-Press/Archivio)
5 2025
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Lugano si prepara a rafforzare il suo ruolo nel panorama scientifico. In un messaggio municipale, l’Esecutivo ha chiesto l’approvazione di un contributo di 100'000 franchi per il Congresso internazionale Advanced Prostate Cancer Consensus Conference, in programma dal 28 aprile al 2 maggio 2026 e anche nel 2028. L’evento si era già tenuto in Città nel 2022 e nel 2024.

Il Municipio ha sottolineato che il congresso, organizzato dalla Società per il trattamento e la cura degli uomini con carcinoma prostatico avanzato, “ha un impatto molto positivo per la Città dal punto di vista scientifico, turistico, economico e di immagine”, contribuendo allo sviluppo del settore congressuale, definito come “un elemento fondamentale” poiché “è l’unico segmento turistico che non dipende da aspetti stagionali o meteorologici e porta ospiti ad alto potenziale economico a soggiornare nella destinazione”.

Oltre mille esperti

Inoltre, spiega l’Esecutivo, “il congresso coinvolge circa 1’000 partecipanti che mediamente alloggiano e consumano a Lugano per quattro giorni. Prevalentemente gli organizzatori si affidano a ditte locali per tutti i servizi di supporto e per questo motivo si può assumere che fondamentalmente l’indotto generato dall’evento rimane circoscritto alla destinazione”. In attesa dell’approvazione del credito da parte del Legislativo, che porterà alla firma della convenzione tra la Città e la società presieduta da Silke Gillessen – direttrice dell’Istituto oncologico della Svizzera italiana –, l’Esecutivo precisa che, “a differenza di altri congressi medici, finanziati in maniera importante dalle aziende farmaceutiche, questo congresso non dispone di queste entrate trattandosi di un consensus in cui non si vuole influenzare in alcun modo i medici nelle loro decisioni”.

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