A causa dei tagli previsti dal Preventivo 2026 del Cantone, inizialmente sembrava dovessero saltare 35 posti di lavoro

Sarà meno doloroso del previsto il piano di dimagrimento imposto alla Croce Rossa Svizzera sezione Sottoceneri (Crss). I licenziamenti saranno infatti ‘soltanto’ 13, invece dei 35 che sono stati prospettati poco più di un mese fa, una volta presentato il Preventivo 2026 del Cantone. Proprio i tagli contenuti nella manovra sono infatti all’origine delle disdette.
Ne dà notizia la Crss stessa. In una nota precisa che, grazie alla collaborazione del personale, del Dipartimento sanità e socialità e di tutte le altre istituzioni presenti sul territorio in ambito sociale, “Croce Rossa è riuscita a ridurre sensibilmente il numero dei licenziamenti rispetto alle prime proiezioni”. Sono 13 le unità dunque che verranno tagliate, “con la consapevolezza di non aver lasciato nulla di intentato per mitigare l’effetto di quanto deciso dalla politica”.
Proprio le misure sono infatti uno dei punti sollevati dal granconsigliere leghista Omar Balli al Consiglio di Stato. Proprio il suo atto parlamentare è all’origine della nota della Crss, secondo la quale l’interrogazione contiene affermazioni “infondate e scorrette che potrebbero alimentare dubbi sulle attività svolte su mandato cantonale”. L’interrogazione, ricordiamo, verte attorno al presunto conflitto d’interessi che coinvolgerebbe un dirigente di Crss, del quale si è riferito sull’ultima edizione del ‘Mattino della Domenica’.
Pertanto, l’ente umanitario ha ritenuto di voler fare alcune precisazioni. La prima riguarda il citato conflitto d’interessi che “non esiste”. Prima della sua assunzione, si spiega, “il membro di direzione indicato nell’interrogazione era contitolare, con la moglie e una terza persona, di una società di consulenza attiva dal 2020. In conformità con quanto stabilito al momento della designazione, egli ha ovviamente cessato ogni rapporto dal momento della sua entrata in servizio presso Croce Rossa”. La collaborazione con la società “è da sempre stata circoscritta alle supervisioni dei team”. Supervisioni, svolte dalla moglie del membro di direzione, che “sono proseguite unicamente su richiesta specifica di alcuni collaboratori che, avendo intrapreso con lei un percorso pluriennale, hanno espresso l’esigenza di garantire continuità” e che “cesseranno alla fine dell’anno”.
Croce Rossa sottolinea inoltre che “le risorse nel settore migrazione sono vincolate dal mandato cantonale”. Qualsiasi misura adottata è “conseguenza di un processo politico su cui essa non ha possibilità di intervento”. I licenziamenti annunciati “non sono altro che la conseguenza delle misure di risparmio adottate dal Gran Consiglio. Il Cantone – e, per esso, il Dss – ha il pieno controllo sulla gestione finanziaria delle attività che Croce Rossa svolge nel settore della migrazione”.
Il terzo punto riguarda la comunicazione dell'impatto delle misure, che “è stata concordata con il Dss, con i rappresentanti sindacali e con la Commissione interna”. Ogni misura che è stato necessario adottare “è scaturita dall'esame di tutte le possibili opportunità di contenimento delle conseguenze”.