Luganese

Vertenza Casinò, La Sinistra chiede di ricostruire i fatti

L'interrogazione mira a chiarire quali saranno le conseguenze di un’effettiva condanna da parte del Tribunale d’Appello nei confronti della casa da gioco

Si attende la decisione del Tribunale federale
(Ti-Press)
21 novembre 2025
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Per il Gruppo La Sinistra la vertenza che si è innescata in merito alla società Accento fra i Casinò di Locarno e Lugano è passata in sordina. Questo fino a quando la notizia non è stata comunicata pubblicamente dai vertici del Cda della casa da gioco luganese condannata dal Tribunale d’Appello al pagamento di 2,4 milioni di franchi alla Kursaal della città sul Verbano. Pertanto, attraverso un’interrogazione – di cui prima firmataria è Jasmine Altin – viene chiesto al Municipio di Lugano, che possiede un azionariato del 70%, quali potrebbero essere le conseguenze finanziarie di un’effettiva condanna (la sentenza è stata impugnata, ndr) per il Casinò di Lugano e in che maniera verrebbero impattate le finanze comunali. Questo perché, si legge nell’atto parlamentare, “come affermato dai vertici le chance di successo sono limitate, senza contare che la vertenza concerne solamente il periodo 2001-2005 e quindi la società rischia concretamente di dover versare il doppio di tale cifra”. Le domande poste all’Esecutivo mirano dunque a ricostruire i fatti che hanno portato e seguito la convenzione siglata nel 2001. In particolare gli interroganti chiedono quali siano stati i motivi che hanno portato all’accordo concluso tra le parti e alla concreta ripartizione degli utili; se non siano stati fatti dei tentativi di mediare “internamente” la questione e se il Municipio, in qualità di azionista, sia stato informato all’avvio della vertenza oltre vent’anni fa. In conclusione, La Sinistra vuole capire se per il Municipio a oggi sia ancora opportuno detenere partecipazioni in questo tipo di attività.

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