Ha lasciato degli strascichi la posizione netta presa dal Municipio di Mendrisio nei confronti di ideologie discriminatorie e antidemocratiche nella risposta a un atto parlamentare firmato da AlternativA-Plr-Centro/Verdi liberali-Avanti con Ticino&Lavoro. Sullo sfondo la presunta sponsorizzazione (poi ritirata) dell’azienda del municipale Udc-Udf Massimo Cerutti a un evento che, l’aprile scorso a Zurigo, vedeva ospite il generale italiano Roberto Vannacci, oggi eurodeputato, ieri comandante del nono Reggimento d’assalto paracadutisti ‘Col Moschin’, della Brigata ‘Folgore’. Proprio Udc-Udf hanno ritenuto di dare voce ad alcune “riflessioni critiche” in merito a quanto accaduto. “L’intento, di per sé lodevole (dell’Esecutivo, ndr) – si fa notare –, diventa tuttavia problematico quando tale presa di distanza sembra essere applicata in modo selettivo e finalizzata a colpire unicamente chi propone visioni politiche non in linea con l’attuale sensibilità progressista dominante”. Il gruppo conferma di trovare “perlomeno imbarazzante che chi siede in Municipio si permetta di osteggiare, criticare e ghettizzare un personaggio pubblico eletto democraticamente dal popolo di uno Stato sovrano, non da una qualsivoglia repubblica delle banane. Che l’onorevole e generale Vannacci possa dar fastidio al ‘mainstream sinistroide’ è cosa risaputa e nei limiti democratici anche lecita, preme comunque ricordare che si tratta di una persona che ha combattuto con onore per la sua nazione”. Per Udc-Udf è palese, insomma, la “sproporzione tra l’attenzione mediatica e istituzionale dedicata a un imprenditore come Massimo Cerutti e il silenzio che invece si riserva ad altre forme di militanza ideologica presenti nello stesso Esecutivo o nella sfera pubblica cittadina”. La critica è rivolta anche ai toni “paternalistici” usati – quanto al richiamo al rispetto del comportamento e al senso di responsabilità – e all’interferenza verso “la libertà di impresa”. E ancora, “non si può affermare di essere contro ogni estremismo se, allo stesso tempo, si accetta in silenzio la presenza di esponenti che abbracciano posizioni fortemente ideologiche, a sinistra come a destra. Né si può parlare di coesione sociale e fiducia nelle istituzioni se si colpisce, di fatto, l’iniziativa privata, l’imprenditorialità e il pluralismo, quando non sono ‘allineati’”. Rifuggendo dalle censure preventive, il gruppo ricorda infine che “se vogliamo davvero costruire una Mendrisio aperta, inclusiva e pluralista, dobbiamo saper ascoltare e rispettare tutte le opinioni, non solo quelle più ‘accettabili’”. Udc-Udf rivolgono quindi “un appello a tutelare con coerenza il principio di libertà di espressione e a non trasformare la lotta alla discriminazione in uno strumento di esclusione politica”.