Dopo Chiasso, Balerna, Coldrerio e Morbio Inferiore, anche Stabio e Val Mara scrivono ad Albert Rösti affinché si cambi la rotta segnata per Ffs Cargo
Si amplifica nel Mendrisiotto e Basso Ceresio la voce dei Comuni preoccupati per la strategia messa in campo da Ffs Cargo e per gli effetti che questa avrà sul piano sociale - con il taglio di 40 posti di lavoro - e ambientale. Riorganizzare il traffico combinato, chiudendo i terminali di carico di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio, e al contempo archiviare l'esperienza dell'autostrada viaggiante - come annunciato da RoLa, di cui sono azioniste anche le Ferrovie - significherà riversare altri camion sulle strade, e in particolare sulla rotta nord-sud, quindi l'appendice meridionale del cantone. A farsi sentire, come riferito oggi, mercoledì, da ‘laRegione’, dopo i Municipi di Chiasso, Balerna, Coldrerio e Morbio Inferiore e il gruppo dell'AlternativA a Mendrisio, sono pure gli Esecutivi di Stabio e Val Mara. La richiesta pressante indirizzata direttamente al consigliere federale Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, è quella di intervenire sulla direzione di Ffs Cargo e rivedere le proprie decisioni, così da invertire la rotta.
Gli enti locali temono, in effetti, le ricadute di una tale politica. E si attendono che nel traffico delle merci Cargo possa "continuare a svolgere il suo ruolo fondamentale nell’attuazione del mandato costituzionale, voluto dal popolo svizzero, di trasferire il traffico pesante dalla strada alla ferrovia". Come e più di altri, Val Mara mette poi l'accento sul nodo viario, davanti a sé ha, del resto, ben presente il progetto PoLuMe per una terza corsia dinamica lungo l’autostrada fra Lugano e Mendrisio - che, ribadisce, "riteniamo non soddisfi né il problema del traffico, né quello ambientale e territoriale" - e l'intenzione, sempre a livello federale, di realizzare un'area di sosta per i Tir tra Coldrerio e Balerna, osteggiata dalle istituzioni locali. Anche la scelta di focalizzarsi sulla direttrice Dietikon-Stabio, dunque sull'unico terminale - privato - che resterà operativo a sud, porterà, fa notare Val Mara, una parte rilevante dei 25mila mezzi pesanti che, si stima, si sommeranno agli altri, a concentrarsi "nel nostro Cantone, in particolare nel Basso Ceresio".
Il Municipio domanda quindi a Rösti di "prestare maggiore attenzione al disagio causato dalle vie di transito internazionale per la popolazione del Basso Ceresio, specialmente in considerazione dei progetti infrastrutturali futuri, come la seconda canna del San Gottardo e gli interventi proposti da Ustra, che sono fortemente contestati dagli enti locali della regione e non apporteranno miglioramenti significativi alla vivibilità del nostro territorio né risolveranno i problemi legati al traffico pesante".