Politici, artisti e personalità della regione si sono mobilitati a sostegno del sito e delle iniziative finite al centro della polemica
Ci sono alcuni politici locali, ma anche operatori culturali, artisti – come Gardi Hutter, Ferruccio e Juri Cainero o Zeno Gabaglio –, intere band – è il caso dei Make Plain e The Vad Vuc –, e ancora personalità e imprenditori della regione. Tutti ci hanno messo la faccia in nome della salvaguardia delle Cave di Arzo come "luogo di incontro e cultura". Un sito storico e identitario per la Montagna, rinato a nuova vita, grazie all’impegno del Patriziato, all’iniziativa degli abitanti e a investimenti di peso, e diventato uno spazio creativo. Le polemiche estive sfociate in un ricorso al Consiglio di Stato e una raccolta firme consegnata al Municipio della città di Mendrisio, hanno convinto molti a uscire alla scoperto e a lanciare un vero e proprio Appello, già sottoscritto, come detto, da una trentina di persone, da indirizzare al governo cantonale e all'Esecutivo cittadino.
Lanciata una petizione giusto in queste ore, facendo leva anche sulla piattaforma Campax, in poco tempo l'iniziativa sta già veleggiando verso le 200 adesioni spontanee. A spronare i promotori è la volontà di "mostrare vicinanza agli eventi" che da anni omai caratterizzano le Cave di Arzo, come La Soleggiata, Cava Viva e Cavea Festival – quelle stesse manifestazioni all'origine delle proteste di alcuni vicini – e testimoniare altresì "la nostra volontà di proteggere questo bene immateriale". Da una parte, quindi, vi sono le rimostranze di un gruppo di cittadini che lamentano problemi legati ai rumori e a "violazioni di orari", dall'altra vi è un pezzo di società che intende "proteggere l’anima delle Cave di Arzo come luogo di aggregazione sociale e di accrescimento culturale".
In effetti, si fa notare, aver messo in discussione le varie proposte estive ha messo in difficoltà le realtà associative che le organizzano. Tanto più, si legge nell'Appello, che "in una società sempre più segnata dall’atomizzazione del collettivo e dall’allontanamento dalle realtà territoriali, queste iniziative meritano di essere protette, incoraggiate e sostenute; non di essere diminuite nel numero o ridotte nella durata". Anche perché, oltre a essere entrate a far parte "della tradizione e delle specificità del territorio", con la loro vivacità e continuità "offrono ad aziende locali e artisti la possibilità di svilupparsi ben oltre ciò che permettono i lodevoli e numerosi eventi offerti sul territorio della Città di Mendrisio".