In un’interpellanza il gruppo in Consiglio comunale chiede al Municipio di prendere posizione in merito a una proposta promossa dal Cantone
“La presenza capillare e costante di una polizia di prossimità rappresenta un valore fondamentale e insostituibile”. L’intero gruppo liberale-radicale in Consiglio comunale a Stabio si oppone alla possibile chiusura del Corpo di Polizia comunale e, con un’interpellanza, chiede all’Esecutivo di esprimersi in merito alla consultazione in corso promossa dal Dipartimento delle istituzioni.
Secondo la prima firmataria Chiara Castelletti, la configurazione proposta dal Cantone – che prevede un numero minimo di agenti per costituire un Corpo di Polizia comunale, pari a 13 agenti più un comandante – “comporterebbe la fine del Corpo di polizia del nostro comune. Una simile scelta comprometterebbe l’efficacia del servizio di Polizia locale, proprio in un comune dove la presenza e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine assumono una rilevanza prioritaria”.
I firmatari affermano che “la posizione geografica espone il Comune di Stabio a sfide peculiari e straordinarie che riguardano più fronti: dalla sicurezza alla gestione dei flussi migratori, dalla coordinazione delle zone industriali e commerciali al controllo giornaliero del traffico transfrontaliero” e aggiungono anche una frecciatina diretta a Palazzo delle Orsoline: “La sicurezza pubblica del cantone non necessita di riforme incessanti né di gruppi di lavoro continui, ma, piuttosto, di un clima di stabilità necessario agli agenti della Polizia comunale e cantonale di operare con la massima utilità e incisività. L’instabilità, i cambiamenti frequenti e l’incertezza all’interno del Di rischiano di compromettere la capacità delle autorità di rispondere in modo efficace alle esigenze della popolazione”.
Pertanto, il gruppo chiede all’Esecutivo di prendere posizione in merito e di valutare la proposta attualmente in consultazione. Inoltre chiedono se il Dicastero competente sia stato preventivamente informato dal Dipartimento; se il Municipio intenda opporsi formalmente a tale proposta e, in caso affermativo, con quali modalità. A queste si aggiungono anche le richieste di sapere se il Municipio intende “difendere con determinazione il mantenimento di un Corpo di Polizia comunale per garantire un servizio di prossimità”; se l’Esecutivo si è confrontato con gli altri Comuni “confrontati con sfide simili per elaborare una posizione condivisa” e, infine, se “il Municipio ha trasmesso la propria presa di posizione all’Associazione dei Comuni ticinesi e all’Associazione delle Polizie comunali ticinesi”.