Mendrisiotto

Il deposito di materiale in viale Stoppa ‘non era conforme alle disposizioni’

Il Municipio di Chiasso risponde all'interrogazione di Francesco Romano (HelvEthica). L'area è stata spostata in una zona più discosta

Disagi segnalati da residenti di viale Stoppa
(archivio Ti-Press)
10 settembre 2025
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Il deposito è stato “temporaneo” ed effettuato durante il giorno. Ma stando alle verifiche effettuate sul posto, “senza la predisposizione di misure anti-polvere, come getti d’acqua, e quindi non è stato conforme alle disposizioni vigenti in materia”. Il deposito in questione si trovava in viale Stoppa, a Chiasso, e a sollecitare un intervento del Municipio è stato il consigliere comunale Francesco Romano (HelvEthica Ticino) con un'interrogazione. Nella sua risposta, l'esecutivo spiega che i servizi dell'Ufficio tecnico hanno effettuato un sopralluogo e “disposto sia lo spostamento dell’area di deposito in una zona più discosta rispetto al fronte degli edifici prospiciente alla ditta, sia che il deposito avvenga all’interno di benne, oltre a richiedere misure anti-polvere”.

Il consigliere comunale si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei residenti della zona, che hanno segnalato “uno scarico e carico continuo di detriti, presumibilmente effettuati da una ditta operante in Chiasso” e che queste operazioni “avvengono fin dalle 6 del mattino e continuano fino al tardo pomeriggio/sera, senza apparente utilizzo di getti d’acqua o coperture per contenere le polveri, e causando percepibili disturbi acustici”. Questo ha portato a “preoccupazioni per possibili effetti ambientali (polveri fini), sanitari e sul rispetto dei limiti di rumorosità”.

Il Municipio conferma che i lavori consistono nello “scarico di piccoli quantitativi di crosta d’asfalto, temporaneamente depositati presso la sede di una ditta del ramo delle pavimentazioni stradali per poi essere conferiti negli appositi impianti di riciclaggio”. Un'attività connessa con la presenza della ditta e dei relativi magazzini nell’area tra viale Volta e via Bossi. Alla stessa “è stato comunque rammentato che le movimentazioni devono avvenire all’interno delle fasce orarie in cui sono ammesse attività rumorose, vista l’Ordinanza comunale sulla repressione dei rumori molesti”.