La manifestazione veleggia verso i 70 anni di vita. Tanti i cambiamenti nel tempo, immutato lo spirito
Sessantanove anni e non sentirli. La Sagra dell'uva marcia ormai a grandi passi verso un anniversario tondo tondo, il settantesimo, che cadrà l'anno prossimo. E già all'interno del Comitato organizzatore ci si sta pensando. Qualche anticipazione?, chiediamo. Bocche cucite: è ancora presto. Ma dai sorrisi l'impressione è che si proporrà un programma promettente. Del resto, si sta parlando della manifestazione più longeva di Mendrisio, ci fanno notare, e tra gli eventi storici del cantone. Ora però entusiasmo ed energie sono tutti concentrati sull'edizione targata 2025, i prossimi 26, 27 e 28 settembre; ovvero la seconda rinominata con l'antica definizione - dopo una parentesi come Sagra del Borgo -, la terza dalla riorganizzazione. E la speranza è che sia un'altra buona annata, con in serbo già alcune novità.
Dalle origini a oggi i decenni sono scivolati via fra le dita, ma lo spirito della Sagra, quello, è rimasto intatto. D'altro canto, l'appuntamento di fine settembre è nel cuore di Mendrisio e dei mendrisiensi da sempre. Per il Comitato, in effetti, è «motivo di grande orgoglio – annota il presidente Antonio Fontana – poter perpetuare questa tradizione». Certo, ammette, «l'impegno è tanto nel cercare di rinnovare e attualizzare la manifestazione, senza stravolgerne l'essenza». La società, infatti, è mutata nel tempo; e anche la Sagra ha dovuto sapersi adattare alle nuove esigenze, facendo suo, ad esempio, un approccio sempre più sostenibile (a cominciare dalle stoviglie riutilizzabili). «Lo stesso pubblico della manifestazione – ci fanno notare – sta cambiando». A restare immutato è il vero filo conduttore dell'evento: la vendemmia – «la protagonista indiscussa –, i cui frutti caratterizzano l'identità di questo territorio. Non a caso, fa sapere ancora il Comitato, alle aziende vinicole della regione verrà dedicato uno spazio - la ‘galleria’ di piazzale alla Valle -, che sarà ulteriormente valorizzato, tra degustazioni, passione e storie dei viticoltori locali.
Chi, da venerdì, si tufferà nelle vie della Sagra si accorgerà subito che il consueto mercato non punteggerà più solo il nucleo storico del Borgo. «Necessità dettate da ragioni di sicurezza – spiega Fontana – ci hanno portato a spostare una parte importante degli espositori che propongono generi alimentari e oggettistica sul piazzale antistante il Municipio, dove troverà posto pure l'area bimbi. Le piccole bancarelle con prodotti tipici o che si richiamano alle attività del nucleo resteranno invece all’interno del percorso consueto. Una scelta che ci ha spinto a esortare, una volta di più, i commercianti locali a presentarsi al pubblico della Sagra. E tutti hanno garantito la loro presenza. Vedremo questa formula come andrà». Ad aiutare il popolo della Sagra a orientarsi, in ogni caso, vi sarà una mappa - pubblicata nelle prime pagine del tradizionale opuscolo - che può diventare interattiva grazie a un codice QR. Per accedere al perimetro della festa si dovrà staccare un biglietto - costo 10 franchi - ma solo dalle 17.30 alle 24 di venerdì e sabato, per il resto del tempo l'ingresso sarà libero.
«La Sagra ha mostrato la capacità di sapersi modulare ed evolvere a fronte di situazioni e aspetti che sono cambiati nel tempo, come nel caso di una maggiore sensibilità per la sostenibilità o della sicurezza o ancora delle finanze – osserva Paolo Danielli, a capo del Dicastero cultura, eventi e sport –. Si è trovato, insomma, il giusto equilibrio per organizzare una grande manifestazione molto sentita a Mendrisio e di vasto richiamo a livello cantonale. Spero quindi che tutto vada per il verso giusto per promuovere con più forza le future edizioni».
Negli anni, poi, gli organizzatori hanno cercato di trovare, altresì, un ‘modus vivendi’ con chi abita nel nucleo. Nella tre giorni di festa le mescite chiuderanno all'una, i ritrovi all'una e trenta. Particolare attenzione è stata data pure alle proposte musicali, ai momenti culturali e agli spettacoli itineranti. Oltre che nelle vie del Borgo si farà musica in particolare al Chiostro dei Serviti, nel comparto di piazza del Ponte (sino alla Filanda) e a piazzale alla Valle. Durante il giorno, tiene a far sapere Mauro Sulmoni, a risuonare sarà «la musica da sagra», la sera entreranno in scena anche i dj. Non mancherà poi la presenza delle filarmoniche – la Civica di Mendrisio, che sfilerà venerdì sera, la Fiarmonica di Tremona e la Civica filarmonica di Stabio che chiuderà domenica pomeriggio con un concerto -, delle bandelle, dei mandolini dell'Eliante e delle fisarmoniche (è il caso dell'Orchestra di fisarmoniche bellinzonese.
I promotori segnalano in particolare il duo blues internazionale di John Popper e Jono Manson che si esibirà venerdì sera al Chiostro, il tributo agli 883 e a Max Pezzali della Megamax al piazzale alla Valle, la band ticinese degli Sgaffy (al piazzale alla Valle), la Minibanda regionale del Mendrisiotto e il Coro della Polizia ticinese al Chiostro.