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Ffs Cargo, il Comitato contro lo smantellamento scrive a Ducrot

In parallelo al governo, chiesto un incontro urgente per discutere di ristrutturazioni e prospettive in Ticino

Il tema è caldo
(Ti-Press)
29 settembre 2025
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Portare allo stesso tavolo Ffs, governo cantonale e Comitato contro lo smantellamento di Ffs Cargo in Ticino. È quanto auspica chi oggi fa muro alla politica messa in campo dalle Ferrovie per il traffico merci. Dopo aver incontrato, mercoledì scorso, una delegazione del Consiglio di Stato, il Comitato che riunisce il fronte sindacale e i gruppi politici e ha fatto breccia nella società civile, adesso sollecita "urgentemente un incontro" ai vertici delle Ffs, proprio per aprire la discussione sui progetti di ristrutturazione e le prospettive di Cargo nel cantone. La richiesta è stata imbucata in questi giorni con una missiva indirizzata direttamente a Vincent Ducrot, Ceo delle Ffs, con copia al consigliere federale Albert Rösti.

"Da parte nostra – si legge nella lettera di cui si fa portavoce Matteo Pronzini, granconsigliere Mps – non comprendiamo e non approviamo le vostre scelte aziendali, che di fatto privano il Canton Ticino di una presenza di Ffs Cargo con gravi conseguenze per quanto riguarda l'occupazione (visto che sono a rischio praticamente tutti gli attuali 220 posti di lavoro) e l'ambiente, con un aumento del traffico pesante e strade congestionate (e conseguenze sempre più gravi sulla salute della nostra popolazione)".

A preoccupare dopo l'annunciato riorientamento del traffico combinato e la cessione dei terminali di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio, è ora pure l'intenzione ventilata di chiudere anche il deposito ferroviario di Chiasso (misura in fase di valutazione). Un modo di agire, si richiama nello scritto a Ducrot, che rimanda alla cosiddetta ‘tattica del salame’ e che va deplorato, come il "mancato impegno". E ciò, si ricorda, nonostante le garanzie date di ricollocare il personale coinvolto. E qui il pensiero va alle 40 persone interessate dalla prima riorganizzazione della rete Cargo e ai 17 macchinisti dell’infrastruttura chiassese. Lo scenario ha scosso, del resto, anche il governo cantonale, che a sua volta si prefigge di incontrare a breve i responsabili delle Ffs.

Nel frattempo, domani, martedì, il Comitato, si preannuncia, informerà pure il parlamento cartonale attraverso la Commissione economia e lavoro. E questo in attesa di scendere di nuovo in piazza, lunedì 6 ottobre, questa volta davanti al Gran Consiglio a Bellinzona.

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