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Basso Mendrisiotto, ‘Il rapporto è carente e insufficiente’

I gruppi politici di Chiasso hanno presentato le loro osservazioni. All'accordo sull'aggregazione si contrappongono diverse criticità

Chiasso si è espressa. Si attendono i pareri degli altri quattro Comuni aggregandi
(archivio Ti-Press)
3 ottobre 2025
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Il Basso Mendrisiotto s’ha da fare. Ma il rapporto sull’aggregazione dei Comuni di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo “è carente, insufficiente e con gravi lacune”. Sono questi i due punti cardine che emergono dalle prese di posizione stilate dai partiti di Chiasso dopo la presentazione tenutasi la prima settimana di settembre. Stando alla tempistica illustrata, la prossima significativa tappa è attesa nel mese di novembre, quando verrà presentato un messaggio municipale che porterà, il mese successivo, a un preavviso allo studio aggregativo da parte dei legislativi. La votazione consultiva dovrebbe tenersi il prossimo autunno. Ma un rinvio sembra ormai essere un’ipotesi tutt’altro che remota.

Il Plr: ‘Deficitario’ su vari aspetti

Quello presentato è per il Plr uno studio “deficitario negli ambiti territorio, popolazione ed economia. Il nostro contributo – si legge nelle osservazioni firmate dal presidente Davide Rampoldi e dal capogruppo Mattia Varisco – mira in maniera costruttiva alla creazione di basi solide per lo sviluppo di un progetto aggregativo stimolante e di successo che possa trovare il maggior consenso possibile e una reale concretizzazione”. Nella consapevolezza che, per affinare lo studio, “la tempistica potrebbe essere procrastinata di un anno”. Riguardo ai tre ambiti, “le informazioni contenute nel rapporto, seppur utili, offrono solo un quadro parziale della realtà del futuro Comune”. Per il territorio “non si può prescindere da una lettura che consideri la morfologia, le aree urbane e rurali, la presenza delle principali infrastrutture, le dotazioni territoriali e la rete di trasporto pubblico”. Per la sezione “devono venir menzionati anche gli attuali problemi legati alla mobilità e alle prossime sfide che il futuro Comune dovrà sostenere, con un occhio di riguardo a quei progetti che solamente un Comune unito ha le potenzialità finanziarie per poterle affrontare”. Riguardo agli indicatori demografici “risulta riduttivo, e in parte fuorviante, limitarsi a sommare i dati provenienti dai singoli Comuni”. Mentre per gli aspetti economici, il rapporto “non riporta i principali settori industriali presenti sul territorio, né fornisce dati relativi al numero di addetti o alla ripartizione delle attività tra comparto produttivo, turistico e commerciale”. Oltre a sottolineare che “sarebbe stato opportuno mettere in evidenza le opportunità che un’aggregazione potrebbe generare”, il Plr conclude definisce “sorprendente l’assenza di una riflessione sul ruolo economico che un centro urbano come Chiasso ricopre”.

Lega-Udc-Indipendenti chiede il rinvio

Il Basso Mendrisiotto “non può essere un mero esercizio di fusione contabile, ma un progetto di rilancio strategico e identitario”. Nella sua presa di posizione ufficiale, il gruppo Lega-Udc-Indipendenti ha formulato “una richiesta ufficiale di rinvio” definendo il rapporto “strutturalmente insufficiente su temi nevralgici: è un progetto che eccelle nei numeri ma non convince nell’anima: ci aspettavamo di più in termini di visione e di tutela democratica”. Per il gruppo quello presentato è “un rapporto carente nei meccanismi di governance decentralizzata e di tutela dell’identità” che, “vista la posta in gioco alta e l’interesse massimo”, oggi “non è in grado di suscitare la necessaria fiducia nella popolazione. Riteniamo, anzi, che l’attuale proposta rischi di produrre un esito negativo”. Per questi motivi “è assolutamente necessario prendersi ulteriore tempo” per arrivare “alla votazione più preparati, coesi e soprattutto con un piano finanziario a lungo termine più trasparente, meccanismi di decentramento effettivi e una visione strategica che ponga il cittadino e la sua identità al centro della nuova governance, convincendo l’elettore”.

Us-I Verdi: ‘Progetto più trasparente’

Il gruppo Us-I Verdi sottolinea che il progetto di aggregazione presentato “non offre alcuna prospettiva di sviluppo” e che “non è stato nemmeno analizzato seriamente il rischio legato a una mancata aggregazione, nonostante sia evidente che nei prossimi dieci anni la popolazione sarà in calo e le nuove riforme fiscali potrebbero cambiare radicalmente i bilanci comunali”. Una visione futura “manca anche per il piano dei dipendenti: si mostrano solo gli attuali e la loro suddivisione nei vari dicasteri, senza però chiarire se si intenda svolgere un’analisi seria per valutare se tali risorse siano realmente necessarie e in che misura l’aggregazione dovrebbe incidere sulla loro organizzazione”. A mancare è anche “un piano finanziario chiaro e dettagliato relativo agli altri Comuni coinvolti”. Per il gruppo “l’attuale progetto deve essere profondamente rivalutato e rielaborato”. È quindi “necessario un nuovo progetto, più completo e trasparente che sappia offrire risposte concrete alle questioni ancora irrisolte, così da garantire una visione realmente sostenibile e condivisa per il futuro”.

Il Centro: ‘Preoccupati per l’impatto’

È “preoccupato” per “l’impatto che questo rapporto ha avuto (e avrà) sulla cittadinanza” il gruppo del Centro. Nelle osservazioni firmate dal capogruppo Amedeo Mapelli si legge che “il perno su cui sta ruotando il futuro del Basso Mendrisiotto è esclusivamente di natura finanziaria. Il futuro (ipotetico) moltiplicatore mette in ombra le opportunità e le potenzialità della regione”. Per il gruppo “presentato in questa veste, il rapporto ha scarse possibilità di suscitare appartenenza e sostegno verso il progetto aggregativo”. Lo stesso viene quindi definito “insufficiente dal lato strategico-politico” mentre è “buono dal profilo squisitamente tecnico”. Tra i punti evidenziati c’è quello relativo ai progetti, definito “il più debole di tutta la struttura aggregativa: se si vuole promuovere l’aggregazione per le sue potenzialità, questo capitolo deve essere l’elemento chiave del rapporto”. L’invito è quindi quello di “rivedere questa parte concentrandosi solo sui progetti con una chiara vocazione regionale, quindi difficilmente realizzabili se si dovesse andare avanti per singoli Comuni”. In ottica aggregativa “una semplice lista con una serie di progetti, magari realizzabili anche singolarmente, ha poco senso”. In ambito finanziario “per trasparenza e onesta intellettuale sarebbe interessante comprendere quelli che saranno, negli anni a venire, i moltiplicatori d’imposta dei singoli Comuni” in caso di status quo per capire “se vi saranno effettivamente degli aggravi d’imposta in caso di aggregazione e valutarli alla luce del valore aggiunto in termini di progettualità e infrastrutture”.

HelvEthica: ‘Ascoltare le decisioni dal basso’

Per il consigliere comunale di HelvEthica Francesco Romano “la questione va combattuta a uno step superiore, qui la decisione è d’obbligo. Da un lato vi è la necessità – l’obbligo – economico-finanziario di favorire un’aggregazione. Dall’altro, il sistema legislativo federale dovrebbe maggiormente sostenere le scelte decisionali che provengono dal basso. Solo attraverso una reale delega di poteri a entità territoriali più piccole si potrebbe ridare linfa a una democrazia che oggi rischia di indebolirsi e che soffre del crescente disinteresse dei cittadini. E il problema a monte è l’economia a debito a cui dobbiamo piegare le scelte politiche”.

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