Il vicepresidente del Ps Forini replica alle critiche di Gehri (Cc-Ti) e Pesenti (Aiti): ‘Visione contabile orientata unicamente alle finanze dello Stato’
«Sorprende la distanza tra i vertici delle associazioni economiche e la reale situazione finanziaria della popolazione ticinese». Se il presidente della Camera di commercio Andrea Gehri e il presidente di Aiti Oliviero Pesenti mercoledì non hanno usato mezzi termini, non è da meno la replica del vicepresidente del Partito socialista Danilo Forini. Che mette alcuni puntini sulle ‘i’: «Per queste associazioni l’unico apocalittico problema del Cantone pare essere il budget dello Stato, che sicuramente preoccupa e occupa la politica, mentre non sembrano per nulla crucciarsi della situazione finanziaria delle famiglie e dei cittadini. Anzi, l’impressione è che non siano per niente al corrente del fatto che ci sono decine di migliaia di cittadini che fanno fatica e che si stanno indebitando». Insomma, per Forini, dall’incontro con i media convocato dalla Camera di commercio e dall’Associazione industrie ticinesi è emersa una «grande mancanza di contatto con la realtà».
Ad aver sorpreso il vicepresidente del Ps, anche «la veemenza e l’assenza di spirito collaborativo mostrate dai rappresentanti delle associazioni economiche». E spiega: «Si punta spesso il dito contro la politica che non riesce a trovare una sintesi e dei compromessi tra visioni contrapposte. Ecco, le associazioni economiche dovrebbero al contrario essere attori capaci di andare al di là delle ideologie e delle politiche dei partiti, così da gettare dei ponti in funzione del benessere comune». Mercoledì, rimprovera Forini, «hanno invece semplicemente attaccato in maniera unilaterale lo Stato, i partiti di sinistra, il comitato ‘Stop ai tagli’ e anche il Centro che ha fatto marcia indietro sui tagli ai sussidi di cassa malati». Mercoledì ha ricevuto in effetti parecchie critiche la decisione del Gran Consiglio di fare retromarcia sulla sforbiciata ai sussidi Ripam votata in dicembre con il Preventivo. Dopo il voto di dicembre, il comitato ‘Stop ai tagli’ – di cui fa parte anche il Ps – aveva immediatamente lanciato un referendum che in poco tempo ha raccolto oltre 11mila firme. Parallelamente, lo scorso febbraio il Centro aveva annunciato un’iniziativa che chiedeva di ripristinare la situazione pre Preventivo al netto della distribuzione di circa 80 milioni di utili da parte della Banca nazionale svizzera resa nota a inizio anno. Un esempio lampante della distanza del mondo economico dalla realtà è secondo Forini proprio «come mercoledì sia stato banalizzato e sottovalutato il problema dell’esplosione dei premi di cassa malati». E osserva: «La raccolta di 11mila firme e il conseguente dietrofront del Gran Consiglio con il sostegno all’iniziativa del Centro permetterà a 30-40mila persone di ridurre il premio di cassa malati. Non è una ‘riformetta da 10 milioni’, come è stato detto mercoledì, è una misura che tocca migliaia di persone in maniera concreta». Di più. «È inaccettabile che le associazioni economiche si siano permesse di colpevolizzare i cittadini che, a causa di un sistema con premi uguali per tutti, non riescono a pagare premi di 500-600 franchi al mese. I sussidi – rimarca Forini – non sono degli aiuti sociali di cui vergognarsi. Sono l’unico sistema che abbiamo per rendere sopportabile il pagamento dei premi di cassa malati. Che beneficiare di una riduzione del premio sia una sconfitta personale è una visione distorta della realtà».
Durante l’incontro è stato poi affermato che di “tagli negli ultimi decenni non ce ne sono mai stati”. Va da sé che Forini non la veda allo stesso modo: «Ci sono istituti sociali che hanno dovuto diminuire le proprie prestazioni, tagli concreti che hanno colpito la popolazione». Non solo. «Anche se per ben due volte siamo riusciti a fermare le riduzioni dei sussidi, già solo il segnale che lo Stato sta dando non concedendo in maniera completa il rincaro ai suoi dipendenti – prosegue il socialista – fa male all’economia privata. Allo stesso modo, che l’Associazione impresari costruttori lamenti mancati investimenti è frutto del Decreto Morisoli e di certe politiche portate avanti negli ultimi anni». Mancati investimenti che non lasciano indifferente Forini, che però considera non essere «casuali». E nota: «I dati del Consuntivo 2024 mostrano che il Pil ticinese è aumentato, come pure il gettito delle persone fisiche, contrariamente a quello delle persone giuridiche. Questo deve fare riflettere». A ciò si aggiunge «un’economia con basso valore aggiunto. Scelte come la Fashion Valley, i capannoni nel Mendrisiotto e tanti altri territori deturpati si stanno rivelando sbagliate». E quindi? «Parlando di responsabilità, il mondo economico farebbe quindi bene a non dare tutta la colpa allo Stato, ma dovrebbe pensare a come rendere più ricco e prospero il nostro territorio. È questo il ruolo dell’economia».
Per Forini è in poche parole necessario capire quale sia «il vero problema di questo Cantone. È il Consuntivo o la situazione finanziaria dei cittadini?». Non si fa attendere la risposta del socialista: «Il vero problema della nostra economia sono le finanze dei cittadini, fragilizzati da stipendi che stagnano inferiori al resto della Svizzera, nonché dai costi di cassa malati che esplodono. Il comitato ‘Stop ai tagli’ penso abbia dimostrato nei fatti di non fare un discorso generale, ma di andare a contrastare misure concrete quando queste fanno male». E aggiunge: «Il tema del controllo dei costi della salute per il Ps è per esempio centrale. Stiamo preparando delle proposte che però vogliamo fare insieme agli altri schieramenti per trovare una maggioranza in parlamento. Siamo comunque realisti, perché sappiamo che comunque vada il prossimo anno non cambierà niente, ci sarà un ulteriore aumento dei premi ed è quindi doveroso agire anche sui sussidi». Da qui l’auspicio del socialista: «Dobbiamo smettere di puntare il dito l’uno contro l’altro e iniziare a lavorare assieme per trovare delle soluzioni».