Ticino

‘L'autostrada viaggiante non va chiusa in anticipo, si trovi una soluzione’

È quanto chiede un'interpellanza al Consiglio federale di Bruno Storni (Ps). ‘I problemi finanziari erano già noti quando si è rinnovato il credito’

Un servizio attivo dagli anni Sessanta
(Ti-Press)
19 maggio 2025
|

C’è chi non ci sta alla chiusura anticipata dell’autostrada viaggiante (Av), ovvero il sistema che permette a camion interi di attraversare la Svizzera su rotaia. Questo perché, era stato spiegato nelle scorse settimane, l’operatore che gestisce questo servizio (RAlpin, società di cui è azionista anche Ffs Cargo) è alle prese con “grandi sfide economiche”. Da qui la decisione presa d’intesa con la Confederazione di chiudere il servizio con la fine del 2025 anziché del 2028. Questo nonostante “nel 2023 le Camere federali avevano espressamente votato la continuazione del servizio fino al 2028”, ricorda il consigliere nazionale socialista Bruno Storni in un’interpellanza inoltrata al Consiglio federale. La decisione era stata presa “proprio perché gli obiettivi di trasferimento erano ancora lontani dall’essere raggiunti”. Obiettivi che prevedono di limitare, entro due anni dall’apertura della Galleria di base del San Gottardo, a 650mila il numero di camion che attraversano le Alpi su strada. “Obiettivo che il legislatore ha formalizzato nella Legge sul trasferimento del traffico merci (art. 3)”. Lo scorso anno, segnala Storni, invece di diminuire i transiti di mezzi pesanti attraverso le Alpi sono aumentati di 44mila unità, salendo a quota 960mila.

Il motivo: la rete tedesca è inaffidabile

Tra i motivi principali della cessazione del servizio c’è la situazione ferroviaria in Germania. Una situazione peggiorata nell'ultimo periodo. Nel primo trimestre del 2025, ha spiegato RAlpin, a causa dei cantieri è circolato circa un quinto dei convogli in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. “Questo è dovuto in larga parte alla persistente fragilità dell’infrastruttura ferroviaria in Germania, che incide negativamente sull’affidabilità del servizio tra Friburgo (Germania) e Novara (Italia). Siamo stati informati solo a brevissimo termine delle varie interruzioni e modifiche in Germania” ha detto il Ceo di RAlpin Ludwig Näf.

La replica: ‘Lo si sapeva già...’

Una motivazione che però non convince il consigliere nazionale socialista: “I crediti messi a disposizione con la decisione di prolungo dell’Av del 2023 consideravano proprio i problemi dovuti alla qualità della rete ferroviaria tedesca che limitava e tuttora frena l'attrattività dell’opzione ferroviaria”. Sempre a proposito di costi, “il Controllo federale delle finanze nel 2018 aveva calcolato che in caso di chiusura del servizio tre quarti dei mezzi pesanti trasportati dall’autostrada viaggiante si sarebbero riversati sulla strada. Sempre il Controllo federale delle finanze dichiarava che ciò sarebbe chiaramente in contrasto con il mandato costituzionale sulla protezione delle Alpi”. Il deputato socialista riconosce che il sussidio per unità del trasporto con l’autostrada viaggiante è nettamente più elevato del trasporto combinato non accompagnato, “ma viste le condizioni ancora sfavorevoli al raggiungimento degli obiettivi di trasferimento riteniamo che l'Av sia da mantenere fino al termine deciso nel 2023”. Questo nella speranza che nel frattempo la situazione infrastrutturale in Germania e sulla linea del Sempione sia risanata in modo da creare finalmente migliori condizioni per uno sviluppo del trasporto merci su ferrovia.

Al Consiglio federale viene quindi chiesto quanto sia costato alla Confederazione il finanziamento dell'Av negli ultimi cinque anni, quali misure concrete siano previste per evitare il riversamento sulla strada degli attuali 80mila mezzi pesanti che utilizzavano questo servizio e se sia stata valutata l’ipotesi di sostituire il terminale di Friburgo con quello di Basilea in esercizio fino al 2019 evitando tratte ferroviarie in Germania.