Il co-coordinatore e deputato al Gran Consiglio: se le casse vengono svuotate con sgravi per pochi, la maggioranza non può che incolpare se stessa
Ha ribadito “la determinazione” del partito a contrastare “con più forza” i tagli ai servizi pubblici e a difendere le prestazioni per la popolazione e l’ambiente. Ha inoltre evidenziato “l’importanza” di una comunicazione “più incisiva” per “smascherare le responsabilità della maggioranza di centrodestra e del mondo economico nelle attuali crisi”. All’assemblea dei Verdi ticinesi, svoltasi ieri a Mendrisio, il co-coordinatore Marco Noi ha sganciato il siluro. Nel mirino del deputato al Gran Consiglio, il centrodestra. “Vi inchiodiamo alle vostre responsabilità!”, parole citate nel comunicato stampa sulla riunione di domenica degli ecologisti. Secondo Noi, se oggi si è di fronte a disavanzi e debito, è perché “i salari versati sono bassi e le persone non riuscendo ad arrivare alla fine del mese devono ricorrere agli aiuti sociali”. E se “le casse vengono svuotate con gli sgravi per pochi, le maggioranze di governo non possono attribuire colpe ad altri se non a se stesse”.
Anche sul piano nazionale, stando alla vice-presidente nazionale dei Verdi e parlamentare cantonale Samantha Bourgoin, “ci troviamo di fronte a un vero e proprio attacco alla democrazia”. A livello cantonale “lo abbiamo vissuto con la tassa di collegamento, approvata dalla popolazione ed eliminata dal Gran Consiglio prima che entrasse in vigore. Uno schiaffo ai diritti popolari tanto cari alla destra”.
Le deputate Giulia Petralli e Nara Valsangiacomo hanno illustrato l’attività in Gran Consiglio focalizzandosi “su due importanti risultati ottenuti”. Da una parte “il salvataggio del credito per la decarbonizzazione dal tentativo di taglio da parte liberale”. Dall’altra “il raggiungimento dell’ultima soglia di aumento del salario minimo: una battaglia verde di lunghi anni, che garantisce una soglia sotto la quale non scendere mai più. Ora si lotterà per aumentarlo”.
La consigliera nazionale Greta Gysin ha sottolineato come la politica ambientale e sociale siano sempre più “sotto attacco anche a livello federale”. In particolare “preoccupa la crescente pressione sulle uscite, che si traduce in tagli significativi in settori fondamentali per i Verdi: dalla protezione dell’ambiente, ai trasporti pubblici, alla politica d’integrazione”. Non solo. L’imminente sessione estiva delle Camere federali affronterà temi “cruciali”. Tra questi “l’iniziativa per un fondo per il clima, centrale per la politica climatica svizzera”, e “l’iniziativa ‘200 franchi bastano’, che mette in discussione il finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo, con gravi implicazioni per l’informazione indipendente, la coesione sociale e la democrazia”.