L'Mps lancia una raccolta firme online all'indirizzo del governo: ‘Pensavamo che i ministri fossero concentrati a dare risposte ai problemi del cantone’
Una petizione online indirizzata al Consiglio di Stato. Eloquente il titolo: “Zali e Gobbi: basta giochi di potere alle spalle delle cittadine e dei cittadini di questo Cantone”. A lanciarla è l’Mps, il Movimento per il socialismo. Sullo sfondo c’è lo scambio dei dipartimenti a conduzione leghista, con il passaggio di Gobbi al Territorio e Zali alle Istituzioni: un arrocco deciso in casa Lega, ma non ancora deciso dal Consiglio di Stato.
Spiegano i promotori della petizione online: “Pensavamo che i consiglieri di Stato fossero concentrati a dare risposte adeguate ai problemi con i quali ci troviamo confrontati ogni giorno. Come salariati/e constatiamo che i nostri salari perdono di anno in anno potere d’acquisto; come pensionati vediamo le nostre rendite sempre più insufficienti, come assicurati abbiamo difficoltà sempre più grandi a pagare i premi di cassa malati, come giovani sta diventando sempre più difficile trovare lavori ben remunerati e non precari, come genitori abbiamo sempre più difficoltà a trovare ai nostri figli un posto di apprendistato. Eppure, a preoccupare Zali e Gobbi non è tutto questo, non è la ricerca di soluzioni per rispondere, anche parzialmente, a tali questioni, decisive per noi, cittadine e cittadini; no, loro sono alla ricerca – dicono – di ‘nuova linfa’, di nuove motivazioni per la loro azione politica. Peccato che la ‘linfa’ che negli ultimi anni ha alimentato i loro dipartimenti abbia prodotto poco o nulla, e una montagna di questioni irrisolte: dalla riforma della giustizia a quella della polizia, dal progetto treno-tram ai problemi di pianificazione del territorio o le risposte alla emergenza climatica”.
Prosegue il testo: “Abbiamo capito che trovare nuova linfa per loro significa cercare disperatamente di rilanciare il loro partito – palesemente in difficoltà – in vista delle prossime elezioni cantonali. In altre parole, hanno deciso di cominciare la campagna elettorale con due anni di anticipo – facendo propaganda per sé stessi e per il loro partito – di fronte a un paese che vede i cittadini e le cittadine in palesi e grandi difficoltà. Tutto questo significa anteporre gli interessi personali, di partito, le carriere e gli interessi di cerchie ristrette agli interessi fondamentali della stragrande maggioranza dei cittadini e delle cittadine”.