La presidente della Carp lascerà la magistratura il 31 dicembre. Una lunga carriera che l'ha vista fra l'altro alla testa del Cdm
Figura di primo piano della magistratura ticinese, Giovanna Roggero-Will – attuale presidente della Corte di appello e di revisione penale (Carp) – concluderà la sua pluriennale attività al servizio della giustizia il prossimo 31 dicembre per raggiunti limiti di età. Sul ‘Foglio ufficiale’ di martedì è stato intanto pubblicato il bando di concorso per l’elezione, da parte del Gran Consiglio, del o della subentrante della giudice al Tribunale d’appello, e meglio alla Carp. Nessuno degli altri magistrati che operano al Tribunale, fa sapere il suo presidente Giovan Maria Tattarletti da noi interpellato, ha infatti esercitato il diritto d’opzione, ovvero nessuno ha chiesto di passare alla Corte di appello e di revisione penale.
Tornando al concorso, il termine per l’inoltro delle candidature ai Servizi del Gran Consiglio scade il 27 giugno. Candidature su cui, come da procedura, si esprimerà inizialmente la Commissione di esperti indipendenti, tenuta a pronunciarsi sull’idoneità degli aspiranti magistrati a ricoprire la carica, con relativo preavviso alla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. A quest’ultima il compito di formulare la proposta di elezione all’indirizzo del plenum del Gran Consiglio, autorità di nomina di procuratori pubblici e giudici. Come abbiamo riferito nell’edizione di lunedì, alla fine dell’anno lascerà la magistratura per la pensione anche Rosa Item (area Centro), già procuratrice e oggi giudice d’Appello, anche lei della Corte di appello e di revisione penale.
Roggero-Will (area socialista) è magistrato del Tribunale d’appello dal 1990, dopo essere stata fra l’altro giurista alla Pretura di Lugano-Distretto. Come giudice del Tribunale penale cantonale (Tpc) ha diretto diversi importanti processi. Fra cui quello legato alla vicenda nota alle cronache come ‘Ticinogate’, con la condanna per corruzione – era il giugno del 2001 – dell’allora presidente dello stesso Tpc. Una lunga carriera quella di Roggero-Will, che l’ha vista anche alla testa del Consiglio della magistratura, l’organo che vigila sul sistema giudiziario cantonale, con poteri disciplinari sulle toghe. Sotto la sua presidenza, il Cdm aveva fra l’altro eseguito un audit sul funzionamento del Ministero pubblico: il rapporto era stato pubblicato nel settembre 2009. Roggero-Will guida la Corte di appello e di revisione penale fin dalla sua introduzione, avvenuta con l’entrata in vigore, nel gennaio del 2011, del Codice di procedura penale unificato sul piano nazionale.
Restiamo in tema di magistratura, perché tramite un’iniziativa parlamentare elaborata i deputati del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi propongono una modifica della Log, la Legge sull’organizzazione giudiziaria, affinché sia il Gran Consiglio, e non più il Consiglio della magistratura, a pronunciare la destituzione di giudici e procuratori. ‘Magistrati: chi elegge deve anche destituire’, è il titolo dell’atto parlamentare. L’articolo della Log che Pronzini e Sergi suggeriscono di ritoccare è l’80 (quello sulle sanzioni disciplinari), con l’inserimento della disposizione secondo cui “Nei confronti del magistrato che, con il suo comportamento, offende la dignità della magistratura, il Consiglio (il Cdm, ndr) sottopone al Gran Consiglio la richiesta di destituire il magistrato”. «La proposta di destituzione – dice Pronzini – verrebbe discussa in parlamento così che l’eventuale adozione del grave provvedimento avvenga nella massima trasparenza».