laR+ trasporto merci

Storni: ‘Per la sicurezza qualcosa si sta muovendo’

«Se non è un record, poco ci manca». E questo, per il consigliere nazionale del Ps Bruno Storni, «dimostra che per il Consiglio federale il tema della sicurezza nel trasporto merci ha bisogno di essere tematizzato subito». Consiglio federale che lo scorso 30 aprile aveva dato il suo preavviso favorevole a un postulato dello stesso Storni poi accolto tacitamente dal parlamento nazionale il 20 giugno. «Una tempistica davvero rapida per un postulato», fa notare Storni. Nel testo presentato da Storni e sottoscritto da 38 consiglieri nazionali si chiede all’Esecutivo federale di redigere un rapporto che faccia il punto sulla situazione normativa in materia di sicurezza nel traffico merci su rotaia, identificando le necessità d’intervento e formulando proposte per migliorare la sicurezza di questo settore a livello internazionale.

Un primo passo concreto è stato fatto il 26 giugno quando, su invito dell’Ufficio federale dei trasporti, i rappresentanti del traffico merci su rotaia si sono incontrati a Berna per una tavola rotonda su questioni di sicurezza. In particolare, come riferisce la Confederazione, si sono discussi i campi di interventi e le possibili misure con cui migliorare la sicurezza. “In particolare a seguito delle conclusioni del Servizio d’inchiesta svizzero della strada (Sisi) riguardanti l’incidente dell’agosto 2023 nella galleria ferroviaria del San Gottardo, e a causa del carattere fortemente transfrontaliero del traffico merci su rotaia, nell’ambito della sicurezza si pongono al momento sfide specifiche. Motivo per cui il Consiglio federale intende trattarle e, in adempimento al postulato di Storni e cofirmatari, allestire il rapporto che faccia il punto della situazione”.

Insomma, per il deputato socialista «il processo avviato grazie al postulato sembra muoversi bene. Già entro fine agosto è prevista una seconda tavola rotonda dalla quale dovrebbero arrivare le prime misure applicabili a breve termine». Misure che per Storni «sono fondamentali per ridurre al più presto i rischi, in particolare gli effetti termici dei freni LL sulle ruote con conseguente formazione di crepe che hanno causato l’incidente nella Galleria del Gottardo 2 anni fa, nell’attesa delle altre misure da definire a livello internazionale». Aggiunge il consigliere nazionale: «Il fatto che Ffs Cargo debba pagare i danni causati alla Galleria di base dalla rottura della ruota di un carro privato, questo grazie a norme ambigue, dimostra quanto è complessa la situazione di questo settore da un punto di vista legale».

Il Consiglio federale, nel suo comunicato, ricorda comunque come “nel traffico merci su rotaia la sicurezza è elevata. Ferrovie, Ufficio federale dei trasporti e altri attori hanno diverse misure. Le prime, per esempio, gestiscono una fitta rete di dispositivi per il controllo dei treni che consentono di arrestare immediatamente e mettere fuori servizio carri con freni surriscaldati o teloni svolazzanti”. GAG