Nel 2024, in Svizzera sono stati raccolti 4,8 milioni di metri cubi di legname, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Il Ticino e i Grigioni, che figurano fra i cantoni con le maggiori aeree boschive, hanno invece registrato un incremento.
Dopo l’aumento constatato tra il 2020 e il 2022, le quantità sono diminuite per due anni consecutivi. La tendenza al ribasso della domanda e, di conseguenza, dei prezzi del legno ha avuto un ruolo determinate, ha spiegato ieri l’Ufficio federale di statistica (Ust).
Il volume complessivo del legname raccolto è diminuito in due dei cinque cantoni con le maggiori aree boschive: Berna (-3%) e Vallese (-7%). È invece aumentato in Ticino (+13%), nei Grigioni (+1%) e nel canton Vaud (+1%). Negli ultimi vent’anni la quota di legname per la produzione di energia è pressoché raddoppiata e nel 2024 rappresentava il 44% della raccolta totale.
Lo scorso anno le 638 aziende forestali attive in Svizzera hanno registrato entrate per 622 milioni di franchi e uscite per 651 milioni. Il deficit a livello svizzero ammontava quindi a circa 29 milioni, contro i 10 milioni dell’anno precedente. Le aziende forestali dell’Altopiano, delle Alpi e del versante sudalpino hanno nuovamente contabilizzato perdite, mentre quelle delle Prealpi hanno registrato un bilancio positivo, con un utile totale di circa 2,4 milioni di franchi, sottolinea l’Ust. ATS